Caro carburante, cresce la polemica sulle accise: Dc Sicilia chiede il taglio
L’obbligo per i distributori di esporre un cartello con il prezzo medio regionale dei carburanti, oltre al proprio, non ha prodotto risultati concreti. La richiesta di Saraniti
"Senza accise la nostra benzina costerebbe meno che nel resto d'Europa". E' polemica anche in Sicilia dopo le parole del ministro del Made In Italy, Adolfo Urso. Mentre gli italiani combattono contro il caro-carburanti, Urso passa al contrattacco con una nota affermando che "è falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l'Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei".
Ma associazioni di consumatori e di categoria dei benzinai sono sul piede di guerra. Il Codacons ha annunciato un esposto a 104 Procure per verificare la fattispecie del reato di aggiotaggio. Appello al governo anche dalla Dc Sicilia che chiede il taglio delle accise.
"Il caro benzina - dichiara in una nota Andrea Saraniti, vice segretario DC Sicilia - è una chiara dimostrazione che il decreto del Governo Meloni con il quale è stato imposto ai distributori l’obbligo di mostrare il prezzo medio nazionale dei carburanti sia del tutto inefficace. L’ultima misura introdotta dall’esecutivo per contrastare il caro carburante è entrata in vigore all’inizio di agosto ed era il provvedimento più atteso tra quelli contenuti nell’ultimo Decreto Trasparenza. L’iniziativa impone l’obbligo per i distributori di esporre un cartello con il prezzo medio regionale dei carburanti oltre al proprio. Al momento, tuttavia, l’intervento risulta totalmente inutile. L’aumento dei costi è dovuto soprattutto a due fattori: il prezzo del petrolio e le accise. Nel primo caso, le cifre sono lievitate nell’ultimo mese a seguito della decisione dell’Arabia Saudita e di tutto l’Opec di tagliare la produzione. Nel secondo caso, a inizio 2023, il Governo Meloni ha deciso di ricominciare ad aumentare le accise tagliate dal Governo Draghi. In più di una circostanza, l’esecutivo ha ribadito di non avere intenzione di tagliarle di nuovo. Una simile mossa genera un forte risparmio per le casse statali, ma grava pesantemente sulle tasche dei cittadini".
"Chiediamo al governo Meloni - continua Saraniti - un intervento immediato ed urgente con l' introduzione meccanismi automatici di riduzione di iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali, così da alleggerire la spesa degli italiani sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiorati costi di trasporto. Serve, infine, un' indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall’estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione".