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Seicento euro al mese per due anni, il Comune con i fondi Metro guarda al reinserimento sociale dei "baraccati"

Sedici i milioni di euro a disposizione per dare un futuro anche occupazionale e non solo abitativo a chi vive nelle aree più degradate della città, i particolari

Sedici milioni di fondi, 1100 tirocini per l'jnserimento sociale per coloro che vivono nelle aree degradate del Risanamento che percepiranno 600 euro al mese per due anni. Nel corso di una conferenza stampa, presenti il sindaco Cateno De Luca, il Commissario Straordinario del Governo per il Risanamento, il prefetto Cosima Di Stani, il vicesindaco Carlotta Previti, gli assessori al Risanamento Salvatore Mondello e alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, la presidente dell’Azienda Speciale Messina Social City Valeria Asquini e in collegamento il direttore dell’Agenzia di Coesione Nazionale Giorgio Martini, è stato illustrato il progetto “Percorsi nuovi di accompagnamento all’abitare e risanamento urbano”, rivolto alle famiglie che attualmente risiedono nelle aree target degli Ambiti di Risanamento. “È un progetto pilota di oltre 16 milioni di euro – ha detto in apertura il vicesindaco – ‘Percorsi nuovi di accompagnamento all’abitare e risanamento urbano’ rappresenta la continuazione di un inserimento occupazionale rivolto a quei nuclei familiari, già censiti, residenti nelle aree di risanamento al fine di garantire loro un percorso di fuoriuscita dalla precarietà sociale ed è finanziato su tre programmi: Pon Metro, Poc metro e ReactEu. Il progetto sarà avviato con la pubblicazione del bando il 5 novembre per le Agenzie per il Lavoro. Entro le prossime due settimane immetteremo a lavoro le prime 400 persone su un totale di 2275 unità che fanno parte del progetto che si occuperanno di verde e decoro della città, un tema che sta a cuore all’Amministrazione comunale. Le altre unità si occuperanno di agricoltura sociale, transizione ecologica e servizi sociali. È doveroso ringraziare il direttore Giorgio Martini perchè grazie all’Agenzia Nazionale di Coesione e alla sua personale lungimiranza non avremo potuto avviare questo percorso di risanamento. È altrattanto doveroso da parte mia e del sindaco De Luca e dell’intera amministrazione comunale porgere i nostri ringraziamenti al dottore Martini che nel 2018 ha consentito ad una deroga espressa, per garantire la casa a queste famiglie, era indispensabile garantire un percorso per uscire dalla precarietà socio economica attraverso l’Azienda Speciale Messina Social City.


“Quando abbiamo esposto l’esigenza di una riprogrammazione degli obiettivi prefissati – ha proseguito De Luca – ho avvertito un momento di sbandamento e di inquietudine negli interlocutori dell’Agenzia di Coesione in quanto sembrava una riprogrammazione troppo ambiziosa rispetto al passato. Ho chiesto quindi al Direttore Martini di concederci un ulteriore credito anche se non meritato e l’abbiamo ottenuto. Dobbiamo ammettere con grande orgoglio che se siamo riusciti ad essere la città che oggi è la prima in Italia per capacità di spesa sul Pon Metro, lo dobbiamo al direttore Martini, che aveva tutte le condizioni per darci risposta negativa, e invece ha acconsentito a questa apertura di credito che per noi è stata importante e abbiamo cercato di essere all’altezza della fiducia dell’Agenzia e di conseguenza siamo stati non solo celeri a recuperare le fasi precedenti ma di articolare secondo obiettivi complessivi la spesa e la finalità del Pon Metro, interpretando al meglio questa strategia compresa anche questa che oggi presentiamo alla stampa e per questo ringrazio il Commissario di Governo che quando siamo entrati nel vivo di questa problematica ha subito recepito la necessità di un reinserimento sociale di queste famiglie. Il commissari Di Stani ha spiegato che: “lo sbaraccamento nella città di Messina non può essere inteso come una mera operazione edilizia di acquisto e vendita di abitazioni, in quanto le persone che hanno vissuto per tanti anni nella totale precarietà abitativa non l’hanno fatto per scelta, ma perché non hanno avuto possibilità alternative, e quindi, oltre ad una sistemazione abitativa, va riprogettato anche un tessuto sociale adeguato e implementata la capacità di autonomia di queste famiglie attraverso un percorso socio-economico e mi auguro che questo progetto possa dare un contributo al processo di autonomia. Colgo l’occasione anche per evidenziare che con l’Agenzia A.Ris.Me. stiamo procedendo ad esaminare proposte di acquisto di case fin qui pervenute e che a partire da domani saranno pubblicati nuovi bandi di gara”. Tre le zone dove saranno costruiti alloggi: 80 unità in via Rosso da Messina, 32 a Fondo Saccà e 60 a Fondo Basile oltre a lavori di riqualificazione e bonifica. 

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