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Lunedì, 4 Dicembre 2023
Economia

Le lettere con gli aumenti per le bollette di luce e gas: cosa sta succedendo

L'autorità garante della concorrenza e del mercato ha multato per più di 15 milioni di euro sei società di energia per "pratiche commerciali aggressive": avrebbero condizionato i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas. Cosa significa

Multe pesanti da parte dell'Antitrust, per oltre 15 milioni di euro, nei confronti di sei società di energia: Enel energia, Eni Plenitude, Acea energia, Iberdrola clienti Italia, Dolomiti energia ed Edison energia. Secondo l'autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), le sei società in questione avrebbero adottato "pratiche commerciali aggressive, condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall'articolo 3 del decreto aiuti bis" (qui nel dettaglio).

In una fase storica caratterizzata da molte criticità nel settore energetico, con aumenti significativi dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. E invece, secondo l'autorità garante, "Enel energia, Eni Plenitude, Acea energia, Iberdrola clienti Italia, Dolomiti energia ed Edison energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti".  

Cosa significa? Tutto ruota intorno all'articolo 3 del decreto aiuti bis. Nello specifico, questo provvedimento definisce alcune misure urgenti in materia di energia, soprattutto nel caso di contratti sottoscritti sul mercato libero dell'energia elettrica e il gas in corso. L'articolo 3 citato dall'autorità prevede "la sospensione delle clausole contrattuali che consentano modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale relativamente alla definizione del prezzo, fino al 30 aprile 2023". Sempre fino al 30 aprile 2023 (comma 2 dell'articolo 3), definisce "inefficaci" i preavvisi comunicati per queste stesse finalità prima della data di entrata in vigore del decreto, a meno che le modifiche contrattuali si siano già perfezionate.

L'articolo 3 del decreto aiuti bis
L'articolo 3 del decreto aiuti bis

In particolare, secondo l'autorità, Enel ed Eni - cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni - avrebbero modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell'offerta economica scelta. Così, i clienti - anche diversi anni dopo la scadenza dell'offerta economica - si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale. "Si evidenzia, nel caso della sanzione ad Enel pari a 10 milioni, che è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il codice del consumo": lo spiega l'Antitrust in questa nota diffusa proprio oggi.

Acea e Dolomiti, prosegue la nota dell'Agcm, hanno ritenuto che "le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell'entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo dieci giorni dall'invio delle stesse, senza rispettare il preavviso di 90 giorni. Queste società hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma". Per queste ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560mila euro e 50mila euro. Iberdrola, cui è stata irrogata la sanzione di 25mila euro, "da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative". L'autorità garante della concorrenza e del mercato scrive che anche questa condotta era volta ad aggirare l'articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi.

Edison, infine, "ha applicato l'incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5mila euro".

Fonte: Today.it

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