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Pensioni, ecco il "maxi assegno": a chi spetta e quando arriva

A marzo scatterà la rivalutazione per i trattamenti superiori a 2.101,52 euro. Insieme all'importo maggiorato arriveranno anche gli arretrati di gennaio e febbraio

Manca poco più di un mese, poi anche i pensionati che percepiscono un trattamento superiore a quattro volte il minimo (2.101,52 euro al mese) potranno beneficiare degli aumenti determinati dall'adeguamento delle pensioni all'inflazione. Non solo. Insieme all'importo maggiorato arriveranno anche gli arretrati di gennaio e febbraio, mesi in cui questi pensionati non hanno goduto della rivalutazione. Lo abbiamo già spiegato in un altro articolo. Gli aumenti per i trattamenti inferiori a quattro volte il minimo sono scattati a gennaio 2023, ma come comunicato dall'ente previdenziale, "al fine di evitare la corresponsione di somme potenzialmente indebite" tutti i pensionati che percepiscono somme più alte dovranno aspettare ancora. In ogni caso ci siamo quasi e a marzo oltre alle pensioni rivalutate arriverà anche il "bonus" degli arretrati. 

Pensioni: quali sono le percentuali di rivalutazione

Le percentuali di rivalutazione ad ogni modo non sono le stesse per tutti. Ad essere interessati dall'adeguamento al 100% sono solo gli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo, cioè quelli fino a 2.101,52. Per i trattamenti superiori la percentuale sarà inferiore.

Questa è la ripartizione dei 6 scaglioni: 

assegni fino a 2.102,52 euro lordi: rivalutazione del 100% (aumento effettivo del 7,3%)

assegni fino a 2.696,90 euro lordi: rivalutazione dell'85% (aumento 6,2%)

assegni fino a 3.152 euro lordi: rivalutazione del 53% (aumento 3,87%)

assegni fino a 4.200 euro lordi: rivalutazione del 47% (aumento 3,43%)

assegni fino a 5.250 euro lordi: rivalutazione del 37% (aumento 2,7%)

assegni oltre i 5.250 euro lordi: rivalutazione del 32% (aumento 2,33%)

Le stime sugli aumenti 

Quali saranno in soldoni gli importi? Facciamo qualche esempio. Chi perecepisce un assegno di 2.800 ne avrà circa 108 in più; con 3.150 euro la somma dovrebbe salire di 121 euro. Andrà meglio ai pensionati che si trovano sotto la soglia dei 2.626 in quanto la percentuale di rivalutazione è più elevata. E così con un trattamento lordo di 2.600 euro il pensionato avrà diritto a circa 160 euro. Se è vero che il meccanismo di perequazione modificato con la legge di stabilità ha penalizzato i trattamenti più alti (che con le vecchie regole avrebbe avuto diritto a una percentuale di rivalutazione più alta), va anche sottolineato che gli aumenti non sono affatto marginali. E a marzo, insieme alle pensioni rivalutate, arriveranno anche gli arretrati. 

Fonte: Today 

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