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Economia

Che stress fare il postino, Lanzafame: “I giovani si dimettono dopo pochi giorni”

La denuncia del sindacalista sui carichi di lavoro e le responsabilità che spingono i neo assunti a mollare nonostante l'alto tasso di disoccupazione

Il lavoro dei postini? Troppo stressante, troppi carichi di lavoro al punto che in Sicilia, nonostante l'alto tasso di disoccupazione, i giovani assunti a tempo determinato, rassegnano le dimissioni dopo pochi giorni.

Sembra surreale, ma la denuncia arriva direttamente dal segretario regionale della Slp Cisl, Giuseppe Lanzafame.

Il sindacalista ha chiesto un confronto “serio” con l'azienda sul tema dei carichi di lavoro, delle carenze del personale: “Il numero di lavoratori in ingresso é residuale rispetto alle migliaia di lavoratori che hanno lasciato il servizio negli ultimi anni - si legge nella nota - Ci sono seri, anzi, serissime difficoltà ad aprire gli uffici postali e a recapitare il prodotto postale. Mancanza di risorse e strumenti ma anche tanta approssimazione da parte aziendale sta mettendo a rischio la salute dei lavoratori e li espone all’errore, successivamente sanzionato con procedimenti disciplinari. Ritmi e carichi di lavoro sono insostenibili e la conferma arriva, purtroppo, da un dato che dovrebbe fare riflettere. In questa terra, la Sicilia, priva di lavoro, di mancate opportunità vi è una grande Azienda, Poste Italiane, che offre inserimento negli organici di personale, soprattutto a tempo determinato come portalettere. Bene, diversi casi di "ragazzi" giovani laureati assunti per alcuni mesi, dopo qualche giorno di lavoro, rassegnano le dimissioni dal servizio perchè è troppo il carico di lavoro e lo stress da sopportare”.

Lanzafame plaude invece alla trasformazione di cento part time in full time nella stessa provincia dell’attuale assegnazione.  Il passaggio avverrà fra agosto e settembre in seguito ad accordi nazionali e prevede anche il ricongiungimento di 150 lavoratori alle proprie famiglie. “Ma ricordiamoci - conclude Lanzafame - che c'è ancora tanto da riolvere”.

Di recente a Messina sono stati più di uno gli interventi per fare chiarezza sui ritardi nella consegna della poste ma anche sulla precarietà del personale che non aiuta i portalettere a conoscere adeguatamente il territorio.

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