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Raffineria di Milazzo, protestano i lavoratori ex Sicem. Midili: "Ministro terrà conto del rischio per la salute e l'occupazione"

Il sindaco di Milazzo fiducioso dopo l'incontro dei primi cittadini del comprensorio a Roma. In attesa della decisione, convocata da Sicindustria per i prossimi giorni una riunione con Ram, sindacati e le tre nuove ditte subentranti nell’appalto per discutere sul passaggio degli operai

Fuori dai cancelli della Raffineria di Milazzo, oggi, la preoccupazione dei lavoratori della Sicem, azienda dell’indotto che non paga gli stipendi da cinque mesi e che sarà sostituita da una nuova impresa. Chiedono garanzie occupazionali per il passaggio alla nuova ditta e sono in attesa di un incontro convocato da Sicindustria con le parti datoriali e sindacali. 

Quella della Sicem è soltanto una faccia di una medaglia complicata in contrada Mangiavacca. Ciò che preoccupa, per adesso, è anche il nodo legato emissioni dal camino dell’impianto zolfo nell’aria perché la Raffineria non riuscirebbe a rientrare nei limiti imposti dalle nuove disposizioni previste dalla nuova Aia. Per questo, proprio ieri, i sindaci del comprensorio hanno incontrato a Roma il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e si attendono adesso un intervento da Roma. 

«È stato un incontro importante per l'immediato futuro della RAM ma anche per ciò che accadrà a seguito del decreto – ha detto il sindaco di Milazzo, Giuseppe Midili – il ministro ha colto appieno quelle che sono le esigenze del territorio, ha compreso perfettamente le necessità immediate per poter continuare la produzione in questo territorio. Abbiamo spiegato che c'è in bilico una grande fetta di occupazione oltre che, chiaramente, una ricaduta sulla salute. Questi due importanti fattori saranno tenuti in considerazione dal ministro che ha valutato positivamente l'incontro così come lo abbiamo valutato positivamente noi sindaci, i deputati ed i parlamentari che sono intervenuti. Ci siamo dati un timing che ci porterà, da qui a breve, a conoscere le decisioni su una proroga rispetto a quella che è già stata assegnata all'interno del decreto di valutazione Aia e quindi probabilmente a mettere la RAM in condizioni di poter fare gli investimenti necessari per garantire quanto richiesto per la sicurezza e la salvaguardia del territorio, della salute e dei posti di lavoro». 

Perché la preoccupazione maggiore è sul percorso da seguire in ottica futura. Attorno alla vertenza sulla Raffineria di Milazzo c’è in gioco la tenuta sociale di tutto il territorio. Per questo si sta cercando una via per coniugare produzione ed ambiente.

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