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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Si fermano i dipendenti regionali: anche a Messina assemblea per straordinari non pagati e nuovi incarichi

La protesta indetta dai sindacati Cobas-Codir, Sadirs, Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Dirsi e Siad. In città ha aderito in massa il personale di Camera di Commercio, Motorizzazione Civile, Ersu, Urega, Ispettorato del Lavoro e Parco dei Nebrodi

Dopo le proteste arriva l'assemblea dei dipendenti regionali che ad inizio mese sono entrati in fase di agitazione per gli straordinari non pagati e sulla determina di nuovi incarichi.

Questa mattina centinaia di lavoratori si sono fermati per un'ora, aderendo all'iniziativa organizzata dai sindacati Cobas-Codir, Sadirs, Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Dirsi e Siad.

In città hanno partecipato i dipendenti di Camera di Commercio, Motorizzazione Civile, Ersu, Urega, Parco dei Nebrodi e quelli dell'Ispettorato Agricoltura. 

“La Regione - hanno invocato i sindacati -  metta sul tavolo le risorse necessarie per la riclassificazione di tutto il personale regionale, vecchia di quasi 20 anni. Non si tratta di un’operazione che si può fare a costo zero e il governo regionale doveva per forza esserne a conoscenza quando, al momento della firma del rinnovo del contratto del comparto dei regionali, ha promesso il contestuale avvio dei lavori della commissione all’Aran Sicilia. Avvio che è stato fino a oggi soltanto sulla carta”. 

I sindacati nei giorni scorsi hanno denunciato "la mancata ripresa dei lavori della commissione paritetica sui Sistemi di classificazione professionale; il blocco della contrattazione collettiva regionale per la ripartizione delle risorse del 'Fondo risorse decentrate', il blocco della trattativa sul rinnovo del contratto dell’Area della dirigenza nonostante a livello nazionale i lavori siano in fase avanzata; la mancata erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC) relativa al rinnovo del triennio successivo 2019-2021 del comparto; la mancata liquidazione degli arretrati maturati relativi al contratto 2016-2018". E ancora "la mancata liquidazione delle spettanze del saldo Famp 2018, la mancata sottoscrizione dei contratti individuali di lavoro dell’area della dirigenza a seguito dell’emanazione in data primo agosto del nuovo regolamento degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali che sta comportando il mancato pagamento della relativa parte variabile".

"Non bastano più - si legge in una nota di Cobas-Codir, Sadirs, Cgil, Cisl e Uil, Ugl, Dirsi e Siad - i tavoli negoziali a cui abbiamo partecipato, le richieste di incontri a vario titolo  comprese quelle a tutt’oggi rimaste inevase, le segnalazioni, assistiamo inermi alla superficialità nell’affrontare argomenti seri per la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro di tutto il personale. Troppo poche a oggi le risposte per colmare questo divario e disagio continuo".

I sindacati sono pronti ad animare un autunno caldo in assenza di risposte: “Siamo davvero stanchi di questo totale immobilismo. A pagare per scelte sbagliate della politica, anche del passato, non possono essere i lavoratori. È chiaro che non saranno le assemblee di oggi a dare risposta ai tanti interrogativi che sono rimasti senza risposta dopo la firma del rinnovo del contratto dei regionali ma la Regione deve prendere coscienza dello stato di malessere dei lavoratori regionali e agire di conseguenza”.

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