rotate-mobile
Economia

Esplode il fenomeno del "caro caffè" ma a Messina resta la tazzina meno cara

Lo denuncia Assoutenti, che ha stilato la mappa ufficiale dei prezzi dell'espresso nelle principali province italiane

Messina continua a detenere il primato della tazzina di caffè meno cara. E' quanto emerge dalla denuncia oggi si Assoutenti, che ha stilato la mappa ufficiale dei prezzi dell'espresso nelle principali province italiane.  Esplode in Italia il fenomeno del "caro-caffè", con la classica tazzina di espresso che raggiunge nei bar prezzi sempre più alti e rincari in alcuni casi a due cifre rispetto al 2021 mentre città e provincia continuano a mantenere prezzi contenuti così come documentato già a marzo nell'elaborazione dell'AdnKronos.

Il prezzo medio nazionale del caffè è oggi di circa 1,10 euro contro 1,038 euro del 2021, afferma Assoutenti. La palma del caro-caffè spetta al Trentino Alto Adige, con i bar di Trento che vendono l'espresso consumato al banco in media a 1,25 euro, 1,24 euro a Bolzano. Anche a Cuneo il caffè costa 1,24 euro.In ben 3 province dell'Emilia Romagna (Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia) l'espresso abbatte la soglia psicologica di 1,20 euro, così come in Veneto (Rovigo e Venezia), mentre a Padova e Vicenza il prezzo medio è di 1,19 euro. Il caffè più economico d'Italia - avverte Assoutenti - è quello servito dai bar di Messina (0,89 euro), seguita da Napoli, città dove l'espresso è una tradizione storica (0,90 euro) e da due province calabresi (Reggio Calabria e Catanzaro, 0,92 euro). La mappatura del caffè realizzata da Assoutenti indica che il caffè costa a Trento addirittura il 40,5% in più di Messina, pur essendo il medesimo prodotto e realizzato allo stesso modo.

L'associazione dei consumatori ha poi messo a confronto i listini attuali con quelli in vigore lo scorso anno: si scopre che per il caffè al bar i rincari dei prezzi sono generalizzati e raggiungono quota +16% a Pescara, +15% a Catanzaro, +13,6% a Cosenza, +13,5% ad Alessandria, +12,8% a Bari, +12,7% a Cuneo. Solo 5 province, Napoli, Biella, Lucca, Novara e Macerata, hanno mantenuto stabile il prezzo medio del caffè, mentre in tutte le altre città italiane si registrano aumenti anche pesanti. "Nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani: i numeri ufficiali confermano oggi il nostro allarme, e il trend al rialzo, che oggi sfiora una media annua del +6%, è destinato a proseguire nei prossimi mesi - afferma il presidente Furio Truzzi - A generare i rincari da un lato il caro-bollette, che impone maggiori costi energetici agli esercenti poi scaricati sui consumatori finali attraverso i prezzi al dettaglio, dall'altro le tensioni nelle quotazioni delle materie prime, che hanno portato a rincari per beni come caffè e zucchero. A fare le spese di tale situazione sono i consumatori, considerato che in Italia si consumano ogni giorno 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar" conclude Truzzi.

Fonte: AdnKronos

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Esplode il fenomeno del "caro caffè" ma a Messina resta la tazzina meno cara

MessinaToday è in caricamento