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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Bollette in vetrina contro il caro prezzi, il grido d'allarme degli imprenditori

Fipe-Confcommercio esorta gli esercenti a esporre le spese per luce e gas. Carmelo Picciotto: "Sistema non è più sostenibile. Siamo al collasso". L'iniziativa del ristoratore di Capri Leone che fa da apripista

La bolletta esposta in vetrina come i menù per mostrare a tutti, non solo ai clineti, la situazione drammatica delle imprese. Sta facendo discutere il gesto di Nunzio Campisi, ristoratore di Capri Leone, titolare dell’Antica Filanda, che ha dato sfogo alla sua amarezza pubblicando sui social i dettagli della sua ultima bolletta per la fornitura elettrica relativa. Una mazzata di quasi 22mila euro. 

"Per quanto tempo, secondo Voi, un'Azienda può restare in salute dovendo pagare 22.000 euro di energia elettrica (relativa al SOLO MESE DI LUGLIO), a fronte di bollette di 6000 euro degli anni passati (quasi il quadruplo dunque!). (Nb non è una fattura di conguaglio) ... a Voi ogni considerazione!".

La provocazione di Campisi è quella di tanti altri ristoratori che iniziano a venire allo scoperto per rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. 

Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora una pistola puntata alla tempia e chiedono al governo di intervenire: o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Un grido d'allarme raccolto dalla Fipe che ha lanciato la campagna nazionale "Bollette in vetrina". Nei prossimi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica.

Alla campagna ha aderito anche la Fipe Confcommercio Messina “Fino a questo momento – spiega Carmelo Picciotto presidente Fipe Messina – i pubblici esercizi messinesi hanno cercato di ammortizzare i costi extra senza scaricarli sulla clientela. Oggi però il sistema non è più sostenibile. Siamo al collasso, con bollette che in molti casi sforano i duemila euro al mese, anche per esercizi piuttosto piccoli. E’ necessario che i cittadini conoscano lo sforzo sovrumano che le piccole imprese hanno fin qui sostenuto e che comprendano il perché tale sforzo non è più sostenibile. Bisogna immediatamente correre ai ripari, per questo - conclude Picciotto – ci uniamo al grido dall’allarme della Federazione Nazionale perché venga immediatamente esteso il credito di imposta anche alle imprese non energivore e non gasivore per coprire gli aumenti e venga concessa la possibilità di rateizzare le bollette”. “Senza correttivi – conclude il presidente Fipe Messina - le aziende saranno costrette a scaricare sulla clientela i costi di gestione con il conseguente aumento dei prezzi.”

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