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Coronavirus e turismo, l'assessore Messina: “Un aiuto da quello autoctono”

L'esponente del governo Musumeci studia come salvare il salvabile. “Perderemo oltre 12 milioni di turisti tra stranieri e resto d'Italia ma confidiamo che nessuno resti indietro e nel rilancio per il 2021”

"La Regione siciliana oggi ha dei numeri che ci consentono l'apertura di alcune strutture, seppur con attenzione e grande responsabilità. La stessa che in questi mesi hanno dimostrato i siciliani". Lo afferma l'assessore al turismo della Regione Siciliana, Manlio Messina. Intervistato dall'Adnkronos aggiunge che "con tutto il rispetto che si deve, si può iniziare un percorso diverso da quello della Lombardia i cui numeri sono diversi dai nostri". "In tal senso - prosegue- stiamo chiedendo al governo nazionale di iniziare a distinguere regione per regione, territorio per territorio, dando queste benedette linee guida per consentire ai nostri imprenditori e alle strutture come quelle sportive, e non solo, una riapertura che auspichiamo arrivi il prima possibile". Per l'assessore Messina, "il 'primo' turismo sul quale dovremo puntare sarà quello autoctono e consentito. Io non credo che avremo la necessità di chiudere e blindare la Sicilia perché ritengo sia materialmente impossibile che si potrà arrivare dall'estero in questo 2020. Almeno queste sono le indicazioni che arrivano".

"E' chiaro - continua Messina- che con un turismo autoctono, economicamente, la Sicilia non può reggere. Può semmai respirare. Noi, per intenderci, 'facciamo' 15 milioni di turisti l'anno tra stranieri e da lo resto d'Italia". "In Sicilia siamo 5 milioni - ricorda l'esponente di Fratelli d'Italia- e qualora anche il 50% dei siciliani decidesse di viaggiare nell'Isola, verrebbero comunque a mancare 12 milioni e mezzo di turisti. Ma con il sistema del turismo autoctono, con le misure che la Regione sta mettendo in campo oltre a quelle che auspichiamo arrivino dal governo nazionale - auspica Messina- confidiamo che nessuno resti indietro, che nessuno chiuda e programmare un rilancio per il 2021".

L'assessore regionale ricorda comunque che "tra marzo, aprile e maggio abbiamo praticamente il 100% di perdite nel settore turistico". "Se poi da altre regioni italiane a contagio zero e con una situazione sanitaria stabilizzata come in Sicilia - dice ancora Messina- si vuole intraprendere un percorso di turismo nazionale, noi siamo felici". "Con il collega assessore alla sanità Ruggero Razza - evidenzia infine Messina- stiamo adottando tutte le misure, un protocollo di intesa per far sì che chi verrà in Sicilia abbia un patentino di negatività dal punto di vista del virus". "Vogliamo insomma - conclude- che la nostra Isola resti, come e', una terra sicura. Questo e' il messaggio importante che va sottolineato per i siciliani e per i turisti che eventualmente arriveranno".

Anche il governatore Musumeci ha affrontato l’argomento oggi a Radio Uno.

“Sto in trincea, al centro dei due partiti – ha detto il governatore -  'aprite tutto' e 'tenete tutto chiuso'. Per fortuna in Sicilia con la linea del massimo rigore e della fermezza abbiamo chiuso e ridotto gli accessi del '94% da cielo, mare e via terra. Questo ci ha consentito di potere salvare il salvabile".  Poi sull'estate, ormai alle porte. "Vogliamo sperare che a giugno, se si apre il passaggio da una Regione all'altra, si possa attivare un minimo di turismo - ha detto Musumeci -. Se supereremo questo limite di blocco, in Sicilia saremo felici di ricevere chi proviene dalle altre regioni d'Italia, certo non possiamo pensare a un turismo straniero: ovviamente chi arriverà nell'Isola si dovrà sottoporre alla misurazione della temperatura, dovrà mostrare l'autocertificazione e dovrà rispettare tutte le misure di sicurezza".

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