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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Fisco-day, mobilitazione di tutto il personale delle Agenzie fiscali di Messina

Assemblea sindacale dei lavoratori il 23 gennaio che paralizzeranno per due ore la macchina fiscale. Ad aderire alla protesta anche i dipendenti degli Uffici di Taormina, Barcellona, Patti, Lipari, Sant'Agata e Mistretta

Protestano i lavoratori delle agenzie fiscali con un blocco degli uffici per due ore nel giorno del Fisco-day il prossimo giovedì 23 gennaio dalle ore 10 alle ore 12 ed una manifestazione nazionale a Roma il 6 febbraio sotto il ministero dell’Economia in via XX settembre, insieme ad altre nelle maggiori città.

Alla mobilitazione partecipano anche le agenzie fiscali di Messina, Taormina, Barcellona, Patti, Lipari, S. Agata e Mistretta. “Già a partire da oggi, venerdì 17 gennaio - spiega Luigi Romeo, coordinatore provinciale e componente dell'esecutivo nazionale settore Entrate delle agenzie fiscali Confsal - Unsa, abbiamo dato inizio alla fase di mobilitazione a livello locale, al fine di sensibilizzare la cittadinanza”.

“Abbiamo deciso di rompere gli indugi e di indire la mobilitazione - spiegano i sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal-unsa e Flp  - per garantire ai lavoratori il loro diritto a fornire servizi adeguati ai cittadini, a fronte di carichi di lavoro esorbitati e di una cronica carenza di personale che non permette nemmeno di svolgere le funzioni essenziali”.

"I dipendenti - proseguono - non percepiscono inoltre da più di due anni il salario di produttività, nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle Convenzioni con il Ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti. A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia né i comitati di gestione”.

Fra le motivazioni dei lavoratori anche l’istituzione per legge di posizioni professionali che rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. «Qualora ciò dovesse accadere - commentano i sindacalisti - le agenzie sarebbero riportate alla “casella di partenza”, senza direttore generale, senza comitato di gestione e senza dirigenti: una questione che sembra ormai un drammatico gioco dell’oca. Nel frattempo, tuttavia, continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti, con la promessa che nel 2020 arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi dalla lotta all’evasione fiscale: un’utopia irrealizzabile”.

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