Come annunciato in occasione del lancio del primo singolo "E poi", seguìto a breve distanza dalla pubblicazione del brano "Sotto i nostri piedi", il cantautore indie "Di lei devoto obbligato servo"  torna con una nuova traccia.  Il nuovo singolo, dal titolo "Continua a respirare", sarà nei digital stores e sulle piattaforme di streaming da domani 24 marzo. Anche questo, come i precedenti, è corredato da un lyric video che, sempre da domani, sarà online su YouTube a questo link: https://youtu.be/MJ0eOYQEktw L’atmosfera dark del brano, scandita da basso e batteria, è contrassegnata dal suono di un triangolo che come un orologio ricorda un conto alla rovescia.

I tappeti sonori creati dai synth descrivono la lunga passeggiata inosservata di un uomo verso l'ultimo momento di vita.   Il cantautore esprime così questa terza traccia, che anticipa l’album in arrivo nei prossimi mesi: «In pochi recitano sotto il mantello della solitudine, Altri cercano di ricordare il volto prima della loro nascita» -Di Lei Devoto "Continua a respirare", autoprodotto, è suonato da Di Lei Devoto Obbligato Servo (voce e cori), Massimo Pino al basso, Antonio Amante Reynolds alla chitarra, Stefano Sgrò alla batteria, Maria Fausta Rizzo, synth. Il mix è stato realizzato da Vincenzo Cavalli - Sonoria Studio e il mastering da Maurizio Biancani ai Fonoprint Studios di Bologna. "Di lei devoto" prosegue con questo lavoro il suo percorso da solista, in una nuova veste artistica che lo vede autore-compositore di tutti i brani.

"Continua a respirare" Su iTunes: https://itunes.apple.com/album/id1607255793?ls=1&app=itunes Su Apple Music: https://itunes.apple.com/album/id/1607255793   La scelta del nome d’arte di Giuseppe Lizio ha una sua storia. «Leggendo l’epistolario di alcuni grandi compositori del periodo classico-romantico, mi ha incuriosito la formale “devozione” nei confronti dei nobili.» – ha sottolineato – «I destinatari delle lettere e dei committenti delle opere, espressa con frasi come “Di Lei Devoto Obbligato Servo” seguito dal proprio nome è una riverenza utile all’epoca, così come oggi, ma con attori diversi e un diverso linguaggio»