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Buttafuoco a Taobuk: “Mobilitiamoci per salvare gli avamposti della cultura”

Il monito dell'autore di Strabuttanissima Sicilia che invita a seguire l'esempio Spoleto per salvaguardare il patrimonio e renderlo al contempo produttivo

Parla di Pirandello, della sua Sicilia e del rapporto che questo aveva con il resto d' Italia e poi, a margine dell' incontro, lancia un monito.  Pietrangelo Buttafuoco, autore di Buttanissima Sicilia e di Strabuttanissima Sicilia, ha l' isola nel cuore.

Così, a Taobuk, il festival del libro diretto da Antonella Ferrara, ancora in corso di svolgimento, al palazzo dei Duchi di Santo Stefano, dopo aver raccontato a modo proprio Pirandello, incantando la platea, ha parlato di alcuni paradossi di quella Sicilia che, nonostante ami da impazzire continua a giudicare buttanissima.

"Abbiamo la terra dove ognuno farebbe carte false per venirci a stare una settimana in vacanza - ha detto Buttafuoco- e noi invece, noi che abbiamo la possibilità, vivendoci, di starci tutto l' anno, non ne apprezziamo le potenzialità e non la sfruttiamo in chiave culturale turistica. A Taormina per esempio, così come nell' area di Montecitorio a Roma, non ci sono cinema  librerie. Dobbiamo mobilitarci per salvare gli avamposti di cultura ma non per la cultura fine a se stessa, ma perché questi portano economia. Basti pensare a Spoleto".

E poi a proposito della terra di Pirandello e dei suoi paradossi ha raccontato: "Qualche tempo fa il direttore del parco archeologico di Agrigento, un posto bellissimo, mi ha rivelato con comprensibile disappunto che le autorità gli avevano imposto di prendere il permesso di allevatore se avesse voluto lasciare libere nel parco le capre girgentane simbolo di quel lembo di Sicilia".

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