I Camiciotti, le 5 giornate di Messina tra memoria e riflessione
Sarà un giorno dedicato alla memoria ma anche teso a risvegliare nei siciliani il desiderio di libertà. Sabato 7 settembre alle ore 17 a Largo Seggiola si ricorderanno le 5 Giornate di Messina e l'eroico sacrificio dei "Camiciotti" con una grande manifestazione degli indipendentisti siciliani .
Fu la Sicilia la prima ad insorgere in Europa nel 1848. Stiamo parlando della Rivoluzione indipendentista siciliana del 1848-49 contro i Borbone che nel 1816 posero fine all’indipendenza dell’isola dando vita al Regno delle Due Sicilie.La popolazione insorse a Palermo e i fermenti dilagarono in tutta l’isola , Messina fu il centro nevralgico della rivoluzione. Si chiedeva di riottenere la Costituzione del 1812 e il Parlamento il più antico al mondo. Il presidio dei Borbone era situato nella Real Cittadella, nel forte S. Salvatore e nel forte Don Blasco. I messinesi furono bombardati e dal 3 al 7 settembre del 1848 durante le cinque giornate di Messina lo scontro raggiunse il suo culmine. Durante la guerra alcuni messinesi si distinsero per coraggio e spirito patriottico. L’episodio destinato ad entrare nella storia fu quello dei Camiciotti, giovani arruolati nell'esercito rivoluzionario siciliano. L’ultimo giorno dell’estenuante battaglia fu proprio quello dei Camiciotti, quando l’esercito borbonico riuscì ad entrare nell’area fortificata del Monastero della Maddalena ed un battaglione di Camiciotti affrontò gli avversari, ma ormai circondato dalle forze borboniche attorno al pozzo piuttosto che arrendersi decise di lanciarsi in fondo ad esso, in nome della libertà della Sicilia. All'estremità superiore di questo venne posta una targa in marmo che ancora oggi ne ricorda le gesta. Di recente, un’altra targa è stata posta all'ingresso della Casa dello Studente, dove una volta si trovava il Monastero.
La manifestazione è indetta dal Comitato Vespro, che sin dalla sua fondazione ha orientato il proprio percorso sul presupposto che la storia siciliana può diventare terreno di lotta politica nel momento in cui la si libera dal travisamento e dalle falsificazioni imposte dal sistema coloniale.“Con questo nuovo appuntamento intendiamo richiamare alla memoria quel glorioso episodio della nostra storia e ribadire la nostra sempre più forte determinazione contro i dispositivi inferiorizzanti del colonialismo. Al contrario di quanto riportato dalla storiografia colonialistica, che considera il '48 come un primo passo verso l'unificazione nazionale, infatti, le Cinque Giornate di Messina segnano un momento straordinario della secolare lotta dei siciliani per l'Indipendenza dell'isola. Il 7 settembre, come lo scorso 30 marzo di Palermo e il 16 giugno di Randazzo, ha lo scopo di ricostruire la nostra storia ma anche quello di spronare il popolo siciliano di oggi. Oggi come ieri, infatti, la Sicilia è colonia; il popolo siciliano è subalterno. Cancellando la nostra identità, i nostri valori e gli eroismi dei nostri antenati, ci hanno tolto la possibilità di ispirarci al nostro passato per renderci manipolabili e sottomessi. Non fantomatici e improbabili salvatori provenienti da fuori, ma solo un popolo cosciente della propria identità e consapevole della propria forza può salvare la Sicilia” affermano gli organizzatori.
Un importante momento di memoria storica ma anche di riflessione, per un’isola martoriata dal sottosviluppo e dallo sfruttamento e in cui molti siciliani piuttosto che ribellarsi e risollevare la testa sono costretti ad emigrare.