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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Cara Messina ti scrivo ancora... Identità e storia di una città fra mostri e miti

Presentazione dell'antologia di racconti al circolo Thalatta. Il progetto editoriale curato da Giuseppe Ruggeri edito da La Feluca. Secondo un fil-rouge costante, quello del recupero della passione e del senso d’appartenenza

Si  presenta oggi, domenica 16, nei locali del Circolo “Thalatta” l’antologia di racconti “Cara Messina, ti scrivo ancora…” (Edizioni La Feluca). Giuseppe Ruggeri, curatore del progetto editoriale, e l’editore Gianluca Buttafarro raccontano le ragioni di un’idea che ripete, in chiave rinnovata, un’analoga iniziativa del 2013. Il volume è dedicato alla memoria di Lino Soraci, che fu tra gli autori della prima antologia il cui titolo era, appunto: “Cara Messina, ti scrivo”.

“Cara Messina ti scrivo ancora ...”, un progetto editoriale che si ripete, a distanza di sette anni, secondo un fil-rouge costante, quello del recupero della passione e del senso d’appartenenza alla nostra città, alle nostre origini, alla storia che ci ha preceduto.

Dieci racconti, ciascuno con cifra stilistica propria e peculiare, ambientati in un milieu comune anche se fortemente impregnato di memoria, sogni e punti di riferimento diversi. Caleidoscopio di voci che, dispiegatesi separatamente, finiscono per fondersi, un unico canto che celebra una città le cui radici affondano nel mito, e un mito talmente remoto da precedere le epoche storiche conosciute.

Terra di mostri marini, di uomini-pesce, di fate e giganti, Messina, con il suo Stretto archetipo di simboli primigeni, forma da sempre fonte d’ispirazione per artisti (poeti, scrittori, pittori) che attraverso la sua “porta” sono entrati in Sicilia. E’ un’identità pertanto composita e variegata quella di Messina, città di mare e di scambi, crocevia di civiltà che vi hanno impresso a fuoco il loro segno.

Volume a più voci insomma, quelle di Alfredo Buttafarro, Patrizia Vicari, Pasquale Russo, Maurizio Cinquegrani, Mario Oscar Venuti, Vincenzo Ragno, Giuseppe Picichè, Lilla Scimone, Ignazio Pandolfo e Giuseppe Ruggeri che ha curato e coordinato il progetto. Opera corale che ha per protagonisti personaggi mitici e storici, paesaggi e passaggi epocali di una Messina sfolgorante nella sua bellezza rispecchiata, com’è in copertina, nei suoi stessi sogni diventati miti d’inossidabile fascino.

“Si è voluto” spiega Ruggeri “partire dai miti e, nella specie, dal miraggio di Fatamorgana, per raccontare una città affacciata su un braccio di mare che di questi miti è un autentico e prezioso scrigno. Ma cos’è in fondo il mito, se non il tentativo di spiegare una realtà che non si capisce e che può essere raffigurata – anzi trasfigurata – attraverso le metafore che gli antichi ci hanno tramandato? Mito e storia si fondono dando così luogo a personaggi e vicende che hanno dato corpo, nei millenni, alla nostra identità collettiva.”

“L’obiettivo” conclude Gianluca Buttafarro, titolare della casa editrice “La Feluca”, che ha pubblicato la raccolta “è di restituire ai messinesi che leggono e si riconoscono in queste pagine il sentimento sociale che li tiene uniti, un sentimento che è determinante nella messa in opera di un complessivo piano di riqualificazione di Messina che la collochi, com’è stato in passato, ai primi posti per la vivibilità e il prestigio internazionale di cui merita di godere”.   

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