Camilleri ai tempi di “Un filo di fumo”, quell'incontro indimenticabile alla Fiera di Messina
Era un pomeriggio del lontano 1997 quando una cara amica, insegnante di materie letterarie in un istituto superiore della città di Messina, dove risiedo da tantissimi anni, mi propose di accompagnarla in Fiera, dove uno scrittore siciliano, tal Andrea Camilleri, presentava una sua opera letteraria.
Non avevo mai sentito parlare di questo autore, pur essendo da sempre un buon lettore di romanzi, ma il fatto che fosse siciliano e che pubblicasse per Sellerio, casa editrice alla cui fondazione aveva collaborato Leonardo Sciascia, autore che io amavo, e che, fra gli altri, aveva contribuito a far conoscere alla grande platea autori siciliani vecchi e nuovi, fra cui l’indimenticabile e mai troppo lodato “Gesualdo Bufalino”, mi incuriosiva.
L’evento era inserito all’interno di una prima fiera del libro mediterraneo, organizzato dalle varie librerie messinesi (Hobelix, D’Anna, Bonazzinga, Ciofalo, Pungitopo, Intilla, Edas..) alcune delle quali, a quel tempo, erano anche case editrici e vedeva invitati , oltre a Camilleri, in serate diverse, altri autori isolani.
Ci recammo in fiera e pagammo il biglietto d’ingresso, il cui costo ci sarebbe stato decurtato qualora avessimo acquistato qualche pubblicazione, quindi salimmo al primo piano di un piccolo stand fieristico adibito a salone per conferenze.
Salone che, benché piccolo, non era ricolmo di spettatori e molte delle sedie erano vuote, permettendoci di accomodarci nelle prime file, io ero un po’ incuriosito avendo chiesto alla mia amica se conoscesse quest’autore, ed avendo ricevuto come risposta un incoraggiante no, quando poi, dopo alcuni minuti era arrivato, insieme alla presentatrice della serata il “Camilleri”, non nascondo che il mio primo istinto fu quello di alzarmi ed andare via. Mi aspettavo un autore giovane, mi ritrovavo una persona abbastanza avanti negli anni e dall’aspetto non certo simpatico ed accattivante, ma le mie prime titubanze cessarono dopo la presentazione dell’autore da parte della presentatrice che diceva di come il Camilleri, pur non conoscendolo come scrittore, lo conoscevamo certamente tutti quanti essendo stato lo sceneggiatore di varie serie televisive Rai quali: il commissario Maigret con Gino Cervi, il tenente Sheridan con Ubaldo Loy, le avventure di Laura Storm con Lauretta Masiero,… serie che io ricordavo avere visto e rivisto più volte, pur ignorandone lo sceneggiatore… A quei tempi non c’era ancora internet!
Passata la parola all’autore, Camilleri, aprì il romanzo, che stava presentando, ed iniziò a leggerlo con la sua voce roca, e man mano che leggeva io rimanevo sempre più incuriosito ed affascinato, sentivo, attraverso la voce dell’autore, parlare il dialetto della mia infanzia, il dialetto della vallata dell’Imera, era come se ascoltassi i miei nonni quando mi raccontavano le loro storie ed usavano qualche espressione, per così dire “forte”… Lo ascoltai fino alla fine del suo discorso ed anche dopo, quando lui rispose a varie domande che gli venivano poste. Poi uscito dal salone, mi fermai allo stand della Sellerio comprai il romanzo presentato quella sera “Un filo di fumo” ed un altro lì presente “Il birraio di Preston”, e pagai,…. sulla bancarella, dello stesso autore, c’erano anche alcuni volumi di un genere poliziesco…. ma, non ne rimasi particolarmente colpito, ripromettendomi di approfondirne la conoscenza ed acquistarli magari successivamente.
Uscendo dalla Fiera i commenti sulla serata, con la mia amica, furono ovviamente positivi.
P.S., l’anno successivo venne riorganizzata a Messina la fiera del libro mediterraneo, con una nutrita partecipazione di editori proveniente da vari paesi del Mediterraneo, compreso Israele, e la partecipazione di noti scrittori, ma fu il canto del cigno di qualcosa che poteva avere un bel seguito ma che finì….., un po’ come tutto quello che si organizza in Sicilia…
Franco Maggio