I novant’anni di Giacomo Manzoni, due giorni di eventi con uno dei più grandi compositori e critici musicali italiani
Messina il 7 e 8 settembre ospiterà uno dei più grandi e prestigiosi compositori e critici musicali italiani, Giacomo Manzoni. In occasione delle celebrazioni per il suo novantesimo compleanno si svolgeranno in città due giorni di eventi, con due importanti appuntamenti.
Mercoledì 7 ore 18, a Villa Rosa, l’omaggio e la consegna della Targa della “Casa della Musica e delle Arti 2022”; partecipano Antonino Averna, Alba Crea, Gino Di Maggio, Francesco Leprino, Mario Sarica, Antonio Schillirò e Daniela Uccello. IIsiao Pei Ku soprano, Maria Ciavatta violino, Marta Gentile flauto e il SAME4 Sax Quartet eseguono musiche dello stesso Manzoni. L’evento è riservato ai soci della Casa della Musica e delle Arti “Giuseppe e Rosa Uccello”.
Giovedì 8 ore 18, alla Sala Laudamo, si svolgerà la proiezione - in prima nazionale - del docufilm Manzoni90. I 90 anni di Giacomo Manzoni, fra i differenti percorsi dei suoi allievi e il cambio di paradigmi del nuovo millennio, ideazione e regia di Francesco Leprino, produzione “Al Gran Sole”. Precederà la proiezione un brano del compositore eseguito dal SAME4 Sax Quartet con Emanuele Gilberto sax soprano, Alice Nanì sax contralto, Simone Maltese sax tenore, Marcello Di Mauro sax baritono. L’evento è gratuito e aperto al pubblico.
Le celebrazioni messinesi di Giacomo Manzoni sono realizzate dall’Associazione Culturale “Casa della Musica e delle Arti “Giuseppe e Rosa Uccello” in collaborazione con il Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina e l’E.A.R. Teatro di Messina.
Giacomo Manzoni (Milano, 26 settembre 1932) è compositore, critico musicale, traduttore e docente. Le sue opere sono state eseguite da musicisti quali Claudio Abbado, Bruno Maderna, Maurizio Pollini, Ernest Bour, Giuseppe Sinopoli, Vladimir Fedoseev e Riccardo Muti.Tra il 1958 e il 1966 è stato critico musicale del quotidiano L’Unità. A partire dal 1959 ha introdotto in Italia il pensiero di Theodor W. Adorno e Arnold Schönberg grazie a numerose traduzioni. Ha pubblicato inoltre la prima monografia in lingua italiana dedicata a Schönberg e una Guida all’ascolto della musica sinfonica di grandissimo successo, ristampata più volte. Ha insegnato composizione al Conservatorio di Milano, al Conservatorio di Bologna, alla Scuola di Musica di Fiesole. Ha tenuto corsi e seminari all’estero. Dal 1994 è membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
I genitori di Giacomo Manzoni non erano musicisti, ma suo padre si dedicava al disegno, mentre suo zio paterno era l’umorista Carlo Manzoni, creatore del personaggio Signor Veneranda. Il suo interesse per la musica si manifesta verso l’età di dodici anni, quando si trova sfollato con i suoi a causa della seconda guerra mondiale.
Tra il 1936 e il 1942 si trasferisce con la famiglia a Messina, dove ritorna nel 1948. Qui s’iscrive al Liceo Musicale “Antonio Laudamo” e conosce Gino Contilli, che ne è il direttore e che lo avvicina allo studio della composizione preparandolo in due anni all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano. Nel 1949 ascolta per la prima volta Pierrot lunaire di Schönberg al Festival della Società Internazionale per la Musica Contemporanea (SIMC) di Palermo, che frequenta assiduamente.
Ammesso nel 1950 al Conservatorio di Milano, Manzoni studia composizione con Ettore Desderi e Orazio Fiume, pianoforte con Alessandro Mozzati e letteratura italiana con Salvatore Quasimodo. Nel 1953 è sospeso per due settimane dal Conservatorio per aver raccolto firme per una petizione in favore di Julius e Ethel Rosenberg. L’anno seguente frequenta per sei mesi l’Università di Tubinga grazie a una borsa di studio.
Nel 1955 si laurea in lingue e letterature straniere all’Università Bocconi con una tesi sul ruolo della musica nell’opera di Thomas Mann, che incontra nel medesimo anno. Sempre nel 1955 Manzoni indirizza una lettera a L’Unità per criticare il clima reazionario presente nelle istituzioni musicali di quell’epoca. A partire dagli anni ’50 comincia a frequentare diverse personalità musicali di rilievo, stringendo amicizia in particolare con Luigi Nono, Luigi Pestalozza, Bruno Maderna, Franco Donatoni, Niccolò Castiglioni e Aldo Clementi.
Nel 1956 è redattore della rivista Il Diapason e partecipa come pianista alla rappresentazione de L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht al Piccolo Teatro di Milano, diretta da Bruno Maderna e con la scenografia di Giorgio Strehler. L’anno seguente la sua Seconda piccola suite, per violino e pianoforte, è eseguita ai Corsi estivi di Darmstadt.
Tra il 1958 e il 1966 Manzoni è critico musicale de L’Unità. Nel contempo, tra il 1959 e il 1963 è redattore del Dizionario e dell’Enciclopedia della Musica Ricordi. Risale al 1959 la sua traduzione della Filosofia della musica moderna di Adorno, a cui fa seguito, nel 1963, la traduzione del Manuale di armonia di Schönberg.
Nel 1960 si sposa con Eugenia Tretti, sorella del regista cinematografico Augusto Tretti, dalla quale ha un figlio, Nicola. Tra il 1962 e il 1964 Manzoni insegna armonia e contrappunto al Conservatorio di Milano. Nel 1968 diventa redattore della rivista Prisma, mentre dal 1969 al 1974 insegna composizione al Conservatorio di Bologna. L’anno seguente passa a insegnare composizione al Conservatorio di Milano, dove resterà fino al 1991.
A partire dal 1980 diventa membro del comitato editoriale di Musica/Realtà, mentre nel 1982 è invitato al Deutscher Akademischer Austauschdienst di Berlino. Negli anni ’90 diventa membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e pubblica due raccolte di suoi articoli, saggi e critiche musicali, intitolate Scritti e Tradizione e utopia). Gran parte di questi testi sono stati in seguito tradotti in francese e riuniti in un’antologia (Écrits). Nel 2007 pubblica Parole per musica, libro in cui riunisce i testi che ha musicato spiegando il significato che hanno avuto per lui. Nel 2013 Giacomo Manzoni ha donato il suo archivio personale all'Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.