Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrazioni in Cattedrale
Domenica 25 settembre si celebrerà la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Appuntamento alle ore 18, nella Basilica Cattedrale di Messina, con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giuseppe La Speme, delegato arcivescovile per la Cattedrale e animata dalle cappellanie cattoliche e dai volontari dell’Ufficio diocesano Migrantes, durante la quale 23 giovani filippini riceveranno il sacramento della Confermazione.
"Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati" è il titolo scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno verrà celebrata il 25 settembre. Il messaggio consegnato dal Santo Padre guarda al mondo della mobilità umana, di cui migranti e i rifugiati sono i due volti più significativi. E con i migranti e rifugiati il Papa invita a costruire il nostro futuro, il futuro delle nostre Città, delle nostre Chiese, valorizzando le loro storie, la loro cultura, l’esperienza religiosa, il loro lavoro, la partecipazione attiva al mondo del volontariato e alla vita sociale. Senza i migranti e i rifugiati anche la nostra speranza e il nostro futuro rischiano di essere indeboliti. Non sempre nelle nostre comunità c’è la consapevolezza di questo “valore aggiunto”, del “di più” dei migranti. Si vedono solo come un peso, un costo e non si considera il grande apporto sul piano economico in molti comparti, la loro presenza nelle scuole e nelle Università, l’esperienza di quasi un milione di cattolici nelle parrocchie del nostro Paese, la ricchezza di un dialogo ecumenico con il mondo ortodosso e del dialogo religioso soprattutto con l’Islam, la scelta in questi anni di un milione e mezzo di persone migranti di diventare cittadini italiani. Per la Chiesa locale, la giornata è l’occasione per evidenziare ancora una volta quanto sia necessario adoperarsi perché i migranti, forzati e non, siano riconosciuti come portatori di doni e opportunità oltre che di diritti e dignità. Una sfida educativa che interpella la comunità ecclesiale e la società civile a fare fronte comune perché il nostro territorio, nella ricchezza della pluralità, diventi sempre più un luogo di accoglienza, di riconoscimento e di protagonismo per i migranti. Per aiutare a superare paure e pregiudizi, promuovendo conoscenza, dialogo e collaborazione.