Le icone di Lia Galdiolo a Palazzo Zanca, diciannove capolavori che testimoniano la fede e l'uomo
Un evento da non perdere curato dal nipote Felice Basile che si è impegnato a continuare a trasmettere una grande eredità di famiglia e un patrimonio culturale inestimabile. L'annuncio di corsi di formazione nel santuario di Alì Terme
C'è tempo fino a domani per federe una dolle mostre più belle dell'anno a Messina. Diciannove icone da non perdere espone nell'atrio del Comune di Messina.
Curatore della mostra è Felice Basile, nipote di Lia Galdiolo, straordinaria artista nata e cresciuta a Padova che oggi vive ad Alì Terme che ha realizzato le icone e che continua a ricevere curiosi e appassionati trasmettendo scienza e sapienza di un'arte antica. Arte che ha trasmesso anche a Basile, cresciuto a pane e icone, ha appreso l'arte fin da piccolo ed oltre ad essere un bravo iconografo a sua volta, vuole ora portare avanti una grande tradizione.
La mostra è stata inaugurata il 24 luglio con una conferenza nel Salone delle Bandiere. Co-organizzatori, l’associazione delle guide volontarie sulle orme di Maria.
Un “patrimonio” artistico e spirituale quello di Lia Galdiolo, che ha imparato da autodidatta con tante esperienze anche nel campo della scultura a cera persa per l'argenteria e l'oreficeria, che sembra abbia trovato dei continuatori.
Proprio in occasione della mostra è stato annunciato anche l’inizio di corsi di iconografia nei quali i docenti saranno Felice Basile e Concetta Basile, ma la “cura” degli stessi sarà quella della Galdiolo ch ha scoperto il filone delle icone dopo i quarant'anni con la riscoperta della fede agevolata forse dalla sorella, monaca di clausura, che la spinge ad una profonda riflessione.
I corsi infatti avranno luogo nel Santuario Maria Ausiliatrice di Alì Terme, nei cui locali sono conservate molte delle icone di lei (per info: 329 0473888).