La Pazzia senile in salsa messinese conquista il pubblico a suon di risate
Piaggia di applausi lo scorso weekend per le due repliche di Ganzirri e Villa Cianciafara
La comicità, la suggestione della musica e la forza penetrante del teatro rivisitato in salsa messinese. Piaggia di applausi per La Pazzia senile, la commedia harmonica di Banchieri che lo scorso weekend ha conquistato il pubblico messinese a suon di risate nelle due repliche di Ganzirri e Villa Cianciafara . In scena per l' Accademia Filarmonica di Messina: il Coro Luca Marenzio, diretto dal Maestro Carmine Daniele Lisanti, accompagnato da Carmen Mazzeo al flauto diritto, Raffaele Benedetto alla dulciana e Giannalisa Arena alla spinetta, insieme agli attori Antonio Previti e Gabriella Zecchetto, rispettivamente Humor Bizzarro e Servo di scena.
Il tempo incerto, soprattutto domenica a Villa Cinciafara, non ha fermato l'originale opera che ha coinvolto il numeroso pubblico presente, letteralmente stregato per un'ora di spettacolo dal divertente viaggio indietro nel tempo con tanto di costumi rinascimentali e strumenti antichi in una serata dal sapore d'altri tempi. A far rivivere la commedia del compositore, musicista, poeta e monaco bolognese, Antonio Previti con una verve sempre pronta a cogliere l’imprevisto della performance. Da un calo di tensione elettrica di una sera, ai capricci atmosferici di un’altra, fino ad arrivare alla visita di un grillo, fermatosi curiosamente sulla sua mano durante un suo monologo, ha coinvolto i cantori affidando loro interventi recitati, in un’interazione sinergica, consolidata replica dopo replica.
Un esperimento artistico ben riuscito questo che concilia musica antica e teatro comico e dove l'originale traduzione in dialetto messinese fa la differenza. Un successo questo che continua dopo le precendenti esibizioni a Sant’Agata di Militello al Castello Gallego, a Frazzanó al Monastero di San Filippo Fragalá, in Piazza Municipio sempre per l’Accademia Filarmonica, dopo l'esordio a Barcellona Pozzo di Gotto nel suggestivo Chiostro del Santuario di Sant’Antonio da Padova.