Rivoluzione siciliana del ’48, incontro con Roberto Sciarrone alla Biblioteca regionale
E’ mezzogiorno. Il meccanismo ad orologeria del campanile del Duomo di Messina ripete il rituale funzionamento: il leone ruggisce, il gallo canta… Sono figure allegoriche della forza, dell’intelligenza, dell’operosità ma anche del coraggio e dell’orgoglio del popolo messinese. Due sculture femminili, Dina e Clarenza, fanno echeggiare, ai quarti e alle ore, il suono delle campane. Sono le donne messinesi del Vespro siciliano che si sono battute per la propria città: la prima lanciando sassi contro i soldati di Carlo d’Angiò, la seconda chiamando a raccolta i cittadini. La rivolta antispagnola messinese (1674-1678), ancora, ulteriore eroico momento storico da ricordare, così come la ribellione messinese del 1° settembre 1847 e i moti rivoluzionari del 1848. Poco distante da Piazza Duomo si trova via 1°Settembre e in città incontriamo poi: via Camiciotti, via Risorgimento, scalinata Rosa Donato e altre strade ancora, la cui denominazione evoca un passato nel quale Messina e i Messinesi sono stati al centro di lotte per la conquista della libertà che oggi diamo per scontata.
Venerdì 27 settembre , alle ore 17, presso la sala lettura della Biblioteca regionale, si affronterà il tema del Risorgimento attraverso una pagina importante della storia italiana e della Sicilia in particolare, basandosi su “La primavera dei popoli - La rivoluzione siciliana del 1848” di Roberto Sciarrone, testo già presentato in territorio messinese, riscuotendo notevole interesse e apprezzamento.
L’iniziativa culturale è organizzata dalla Biblioteca regionale su proposta e in collaborazione con il “Comitato Messinese 908”.
All’incontro parteciperanno: il dirigente responsabile della Biblioteca, dottoressa Tommasa Siragusa, che,dopo i saluti istituzionali, introdurrà l’argomento e fungerà da moderatore; il professore Santi Calderone in rappresentanza del “Comitato Messina 908”; l’autore del testo, professore Roberto Sciarrone, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Storia Culture Religioni dell’Università “La Sapienza”di Roma; il professore Enzo Caruso, direttore del Museo storico “Forte Cavalli, l’architetto Nino Principato, cultore di storia patria, e il dottor Domenico Interdonato, Presidente dell’Ucsi Sicilia. Dopo gli apporti di cui sopra, in varie forme articolati, gli astanti verranno invitati a partecipare al dibattito che seguirà la fase di presentazione. Saranno proposti, in apertura e nel corso dell’iniziativa, brevi interventi musicali a cura del professore E. Caruso(chitarra e voce) e del M° Antonio Pizzi(violoncello).
A impreziosire ulteriormente la manifestazione culturale, l’esposizione di una selezione di testi a tema, tratti per la maggior parte dalla collezione Messano-Calabrese, il cui nucleo iniziale fu costituito successivamente al 1926, anno in cui la Biblioteca regionale di Messina,con decreto ministeriale, ricevette il compito di preservare la memoria dell’identità messinese e calabrese dopo il terremoto del 1908. Si troveranno peraltro in mostra anche pubblicazioni dalla seconda metà dell‘800 alla prima metà del ‘900, come, e solo a titolo esemplificativo, “Cenni storici e militari sulla rivoluzione e caduta di Messina del 1848”(1851)di Ignazio Calona, “Uno sguardo retrospettivo sul primo settembre 1847”(1901) di Rosario Aspa, “Messina nella rivoluzione del 1848: con documenti inediti“ (1930) di Enrico Mauceri. Non poteva mancare di certo poi ”Antonio Lanzetta e Rosa Donato nella rivoluzione del 1848 in Messina “(1893) di Francesco Guardione - dalle cui pagine emerge la bella figura della coraggiosissima popolana messinese e, tra i documenti, il proclama “All’armi ai Messinesi”,scritto da un comitato di cittadini - e “Spigolature storiche messinesi”(1907) di Gaetano La Corte Cailler.