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“Telemaco prigioniero”, Eros Salonia incanta il pubblico catanese tra commozione e ironia

Un successo di pubblico e critica per l'attore e regista messinese. Con lui sul palco della Contea Caravaggio Museum il musicista e cantante Vincenzo Guerazzi

“Telemaco prigioniero” dell’attore Eros Salonia in cui convergono musica e teatro ha stregato il pubblico  di  Catania e provincia. Un grande successo di pubblico e critica che arriva dopo il debutto a Villa Melania a Messina.

 Nella “Contea Caravaggio Museum”, a San Giovanni La Punta  in provincia di Catania, Salonia ha  messo in scena  uno spettacolo dirompente, irriverente e accattivante, dividendo il palco con il  musicista e cantante Vincenzo Guerazzi, grande interprete musicale, che riesce a modulare differenti tonalità con la stessa abilità. Un ‘cunto’ con molta azione,  che ha offerto un’immagine armoniosa di avvenimenti, miti e leggende, con una  libera interpretazione del testo grazie alla traduzione in dialetto messinese  di Rosa Gazzara Siciliano dall’edizione greca originale dell’Odissea.

Telemaco prigioniero

“Salonia - ha detto  Mariagrazia Mineo - presidente dell’Associazione Ars Magistris che da anni ospita alla Contea del Caravaggio manifestazioni di successo -  è un interprete unico, dalle tante  corde artistiche, che è riuscito a cantare, recitare e ballare, interpretando anche diversi ruoli, sempre con molta eleganza e intensità. Siamo certi che questo spettacolo, visto il successo, verrà replicato in molti teatri siciliani”. 

“L’attore - sottolinea la critica d’arte e di spettacolo Melinda Miceli - attraverso atmosfere caustiche, porta in scena una Telemachia contemporanea, laddove il protagonista incarna l’orfano di un guerriero, per il quale è ammissibile vivere tralasciando il profilo umano e il ruolo di padre-eroe, valore di archetipo, di primo esemplare e modello ideale impersonato da Odisseo. Telemaco è la prima figura adolescenziale descritta dalla poesia greca, la poesia, portatrice di ideali e valori, modello d'insegnamento morale agli uomini. In questa rappresentazione, attraverso continui colpi di scena e una vena di neorealismo, Telemaco scoprirà di essere prigioniero in un ospedale psichiatrico, mentre rivede se stesso e la storia del padre. In questo poema, Telemaco rappresenta la successione di Ulisse e Penelope vicini al tramonto della loro vita, grazie alla sua formazione, gli insegnamenti e i saggi consigli ricevuti dagli anziani, altresì quel personaggio interprete del nuovo futuro, della vita che riprende, anche dopo la scomparsa delle grandi figure che hanno caratterizzato la storia di Itaca. È l'Odissea di Omero vista attraverso gli occhi naufraghi del figlio Telemaco, un inno all'amore contro la guerra del padre, il naufragio di entrambi contro gli stereotipi di genere”.

 “Nella sua interpretazione Salonia - aggiunge Miceli -  porta da un lato in scena il lato femminile di Telemaco che difende la pace e l’amore, dall’altro il lato bellicoso ed eroico del padre Ulisse, dimostrando come la pace e l’armonia vincano sempre sulla violenza, che non è mai la scelta giusta. Salonia riesce anche a far condividere la tragedia greca e le maschere pirandelliane, linfa vitale della cultura siciliana”. 

Eros Salonia,  attore e regista messinese già  affermato all’estero, laureato alla  Sorbona di Parigi, ha  vissuto per diversi anni in Francia  dove è conosciuto per diverse pellicole  di impegno sociale e culturale, dal grande impatto emotivo. Nello spettacolo  per un’ora e trenta è riuscito a  tenere incollati gli spettatori con uno show a tratti commovente, a tratti divertente, con continui colpi di scena. 

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