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Ambiente, "Magliette Bianche Italiane" a sostegno di Milazzo: “Nessun dietro front sui limiti alle emissioni di inquinanti"

Solidarietà dal gruppo di liberi cittadini che si battono per la salvaguardia ambientale:"Non è più possibile pensare ad un ricatto occupazionale o alle mancate bonifiche come merce di scambio. Inviato al governo un cronoprogramma

"Siamo contrari a qualsiasi passo indietro sui limiti alle emissioni di inquinanti, tra cui quelli previsti nel piano regionale di tutela della qualità dell'aria della Sicilia". Questa la posizione decisa  delle "Magliette Bianche italiane" che esprimono solidarietà alle popolazioni di Milazzo e di ogni altro territorio S.I.N (Siti interesse nazionale per le bonifiche da effettuare) con problematiche ambientali. 

Si tratta di semplici cittadini di tutta Italia, senza alcuna distinzione  politica, religiosa, etnico, o altro che si battono in direzione di un cambiamento volto alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute della popolazione. Indossano una maglietta bianca simbolo di purezza, pace e unione, per scendere in campo accanto a chi si trova in una  posizione di debolezza rispetto alle varie lobby industriali.

“In linea generale - spiegano -  le tecnologie vanno avanti, molti impianti presenti nella nostra penisola con tutta probabilità necessitano di ammodernamenti. Non è più possibile pensare ad un ricatto occupazionale o alle mancate bonifiche come merce di scambio. Il vento è cambiato".

Lo scorso 22 dicembre è stato presentato il documento pubblico della manifestazione pacifica congiunta realizzata dalla popolazione Magliette Bianche Italiane nei centri S.I.N.  a cui hanno partecipato anche Magliette Bianche Italiane del S.I.N. di Milazzo.

Le richieste al Governo

Il comitato spontaneo ha chiesto al governo così come ai deputati di Camera e Senato, un cronoprogramma non derogabile per bonifiche, finanziamenti e l'accertamento delle responsabilità oltre alla sorveglianza epidemiologica nei livelli essenziali di assistenza e cure gratuite.

"Maglietta bianche" si battono anche per la valutazione dell’impatto sanitario,  l’istituzione di un Coordinamento nazionale interforze per rafforzare i controlli sui reati e inasprimento delle pene e la  creazione di una “Procura Speciale Ambientale”, l'abolizione dell’Analisi di Rischio, la cancellazione dell'articolo 242 bis, la ridefinizione delle responsabilità dei Comuni per le procedure di bonifica nelle aree inquinate non SIN.

Infine l'insistenza sulle garanzie di trasparenza, partecipazione ed educazione sulle tematiche ambientali e la creazione di un piano industriale italiano che punti sui prodotti ecosostenibili. 

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