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Il poeta siciliano Vincenzo Calí per l’iniziativa no profit “Italia for Ucraina”

Magazine dedicato agli aiuti che vengono attivati verso l’emergenza Ucraina, dell’assocazione Ariaperta online

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MessinaToday

Il poeta siciliano Vincenzo Calí contribuisce alla causa ucraina sposando le iniziative Italia for Ucraina, magazine dedicato agli aiuti che vengono attivati verso l’emergenza Ucraina, dell’assocazione No Profit di Ariaperta online. Il poeta infatti è autore di cinque poesie che omaggiano l’Ucraina e gli ucraini pubblicate sul magazine. La memoria storica della letteratura che l’Ucraina ha dato vita nel corso dei secoli e la memoria storica delle sue varie lingue si sono fuse oggi in una coscienza nazionale che ha dimostrato e continua a dimostrare più che mai in questo tragico momento storico, la solidità, la compatezza, la tenacia e la determinazione dei suoi portatori.

Il poeta siciliano Vincenzo Calí, vincitore di prestigiosi premi letterari, omaggia l’Ucraina e il popolo degli ucraini con cinque poesie che vogliono sottolineare lo spirito mai domo di un popolo aggredito e martoriato sulla strada del raggiungimento e consolidamento della giusta fierezza della propria memoria storica e linguistica. Poche volte si è toccato il tema identitario-linguistico-letterario in relazione all’Ucraina durante questi mesi di guerra. L’impressione è quella che troppi ucraini vogliano chiudere la propria identità in un concetto nazionale limitato, di carattere locale e folklorico.

Allo stesso tempo, l’Ucraina si trova a fare i conti con una situazione in cui la lingua dichiarata ufficialmente di stato, che statisticamente gode del sostegno della maggior parte dei cittadini, è quella che sembra essere meno “attraente” come lingua veicolare quotidiana. Le poesie di Calí sono toccanti e asciutte, non si perdono in facili retoriche e vogliono contribuire a sostenere la diffusione della cultura ucraina nei paesi europei, con il supporto dell’Unione Europea. Molti sforzi sono stati fatti negli ultimi anni da studiosi in varie istituzioni, ma la politica è ancora cieca e il poeta siciliano dimostra come la poesia in tempo di guerra possa servire e al contempo risultare, impresentabile e come sostiene il poeta ucraino Serhij Zadan, la poesia è un attributo del demonio e paradossalmente aiuta a proteggerci dai crimini e dalle violenze di chi aggredisce, a restare umani, e lo possiamo essere anche solamente soltanto perché custodiamo le Parole che suonano come preghiere. La poesia può sembrare inpotente ma quella vera, può essere letale come uno sparo, una bomba, una fucilata.

Chi scrive non lo fa per ambire ad uno status di salvatore, ma come Vincenzo Calí, per trascendere se stesso, esiliandosi dall’agonismo poetico e dalla fama. Scrivere poesie significa sprofondare “nella materia informe del mondo” come afferma Giuseppe Pontiggia in “Origine” e in tal senso Calí non vuole consolare, né esaltare il proprio nome, ma comunicare, far percepire la letalità della poesia, la sua forza nel rimediare ai disastri del mondo, quando tutto sembra precipitare. La mini raccolta poetica di Calí si configura come un blocco omogeneo, articolato su immagini concise ed efficaci che rendono le liriche espressive ed incisive.

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