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Mercoledì, 10 Aprile 2024
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Acquario dello Stretto, secondo Croce "Basile ha detto no ai finanziamenti" ma il sindaco replica: "Prima la bonifica"

Il confronto a distanza tra il candidato all'Ars e il primo cittadino sul mega progetto previsto nella Zona Falcata

Se l'Acquario dello Stretto fosse realtà le sue acque sarebbero agitate. Non fosse altro per il recente confronto a distanza tra Ferdinando Croce, candidato all'Ars con Fratelli d'Italia, e il sindaco Federico Basile. Il primo accusa il secondo di aver detto no ai finanziamenti regionali rispondendo direttamente al governatore Nello Musumeci.

“Trovo sconcertante leggere le parole del sindaco della mia città che, in risposta ad una missiva, di qualche settimana fa, del Presidente della Regione, On. Nello Musumeci, declina ogni offerta di supporto economico e logistico da Palermo per la realizzazione del Grande Acquario dello Stretto. Il Federico Basile che, appena eletto, chiamava a raccolta le istituzioni per il rilancio di Messina, complice evidentemente la corsa a Palazzo d’Orleans del suo predecessore e dante causa, decide d’amblèe di respingere il sostegno della Regione. Parla di “Piena disponibilità a lavorare in garbo istituzionale tra Enti”, il primo cittadino, rispedendo al mittente l’offerta di collaborazione alla realizzazione dell’opera, motivando la decisione con l’impegno della sua attività amministrativa di proseguire il continuità alla precedente. E, precisa inoltre Basile, senza “imposizioni derivanti da visioni non sempre calibrate sulla realtà”. Val dunque la pena di precisare che nessuna imposizione la Regione Siciliana ha provato a far valere, ma un corretto e fondamentale dialogo istituzionale teso a definire il futuro di un’opera da tempi immemori discussa ma mai davvero andata oltre promesse elettorali di alcuni. Insomma le parole del sindaco di Messina suonano come una sorta di “Questa è casa mia, qui comando io”. 

Croce entra poi nel merito del progetto realizzato dal professore Gambino, noto accademico messinese. "Il progetto  è stato preso in esame dalla Presidenza della
Regione che si è, dopo analisi dei dati relativi al rapporto costi/benefici della sua realizzazione, resa disponibile a dare il proprio contributo.  Nell’ultima delibera della Giunta regionale sono
stati approvati finanziamenti a valere sull’FSC 2021/2027 per centinaia di milioni di euro, molti dei quali destinati alla provincia di Messina, e sarebbe stata certamente quella la collocazione ideale per l’intervento relativo all’acquario. I confronti tra Regione e Comune non iniziano però nella recente era Basile. Nonostante l’iniziale suggerimento del proponente di stabilire l’opera nell’area della Zona Falcata, il presidente Musumeci nelle interlocuzioni con Palazzo Zanca, segnala come l’ individuazione del sito non sia per forza la scelta da compiere e su cui indirizzarsi. Tant’è vero che è lo stesso Presidente a suggerire al Commissario Santoro di sondare la idoneità di altri siti. Evidentemente, nel rispondere a muso duro alla Regione, il neosindaco ignora, ad esempio, l’esistenza e la percorribilità dell’ipotesi dell’area del demanio militare (mediante uso duale etc.), che lo stesso sottosegretario Mulé aveva mesi addietro già valutato fattibile".

"In tutti i casi - prosegue Croce - nel rispondere che non vi sia possibilità di intervenire sulla Falcata perchè necessaria a monte una sensibile opera di bonifica, Basile omette di considerare che la Regione Siciliana é, da tempo, assoluta protagonista del percorso di bonifica e caratterizzazione dei siti contaminati indicati dal Sindaco stesso nella sua missiva, in forza di uno specifico protocollo d’intesa siglato con l’Autorita portuale che ha condotto ad indire ed espletare, con assoluta solerzia, la conferenza di servizi per l’approvazione dello studio commissionato all’Università di Messina mediante Sogesid e che costituirà il “la” per il prossimo avvio delle operazioni di decontaminazione".

E proprio sulla bonifica è incentrata la replica del sindaco Basile. “Ancora una volta, sull’altare della propaganda elettorale, si parla di sviluppo del territorio -
evidenzia il Sindaco - senza la conoscenza di alcun elemento di programmazione, pianificazione e progettazione dei siti in questione. Appare superfluo aggiungere poi, che nel momento in cui si
riportano le notizie e si citano documenti, sarebbe necessaria una preventiva, attenta e complessiva lettura degli stessi, per evitare l’uso strumentale di parte di essi, ad uso e consumo della polemica. Nella nota a mia firma - precisa Basile - è stato specificato che la prima e più importante azione che riguarda quella fascia di territorio è la bonifica ambientale, la quale prevede l’utilizzo di ingenti risorse economiche e che in ogni caso è propedeutica a qualunque progetto che possa interessare l’area. Inoltre, relativamente alla possibilità di utilizzo di zone militari, sarebbe forse opportuno, oltre che logico, verificare se esistono progetti pregressi già avviati o comunque diversi da quelli ipotizzati dal candidato Ferdinando Croce. In sintesi, sono convinto - prosegue il Primo cittadino - che per lavorare bene per il futuro della città è necessario avere sempre ben chiare le caratteristiche dei territori, le loro potenzialità e le strategie complessive che li riguardano. Il tempo è prezioso e non va sprecato in inutili polemiche sterili, bisogna invece accelerare sul tanto lavoro da fare, per rispondere in maniera puntuale e proficua alle esigenze della nostra Messina”.
 

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