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Amministrative, centrodestra spaccato non fa paura a Croce: parte la controffensiva

Pronta a partire una massiccia campagna di comunicazione e sabato inaugurazione del comitato elettorale mentre tra Sicilia Vera e Centrosinistra continuano le frecciate. De Domenico in visita al mercato Zaera: “Montano ogni giorno maionesi impazzite”

Il centrodestra scalda i motori. La fase di stallo dovuta alla necessità di chiudere accordi di coalizione  sembra essere ormai passata e nell’entourage di Maurizio Croce si comincia a programmare le prossime mosse. C’è la consapevolezza di essere in ritardo ma anche la convinzione di poter colmare il gap con gli altri candidati nel giro di pochissime settimane. Quella di Maurizio Croce sarà una campagna elettorale a 360 gradi che partirà tra pochissime ore con l’attivazione dei profili social e quindi con i manifesti in giro per la città. Una campagna visiva che punterà a riempire il vuoto attuale. Già sabato  dovrebbe essere inaugurata la sede del comitato elettorale. Insomma, si sta aprendo la porta del garage e la macchina è già in moto. 

La partita palermitana

Ma nel centrodestra l’attenzione è altissima perché l’alleanza si gioca anche sui tavoli regionali.  Soprattutto quello per la presidenza che non sta mettendo d’accordo tutti. Soprattutto chi vorrebbe tentare un Musumeci bis.

“Noi con FdI non abbiamo niente, come dimostra il fatto che a Messina siamo insieme. Con FdI siamo amicissimi, il problema è Musumeci e il suo metodo che non ha funzionato. Lui, però, non ha mai detto 'rivediamolo'. Anzi continua a fare pressione, minaccia le dimissioni, facendo finta che i partiti non esistono". Lo dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, aggiungendo: "E' questo il motivo per cui non è possibile dirgli sì (a una ricandidatura alla Presidenza della Regione, ndr). Non ci possiamo suicidare".

Prima Messina? 

Chi sta andando in frantumi, sullo Stretto, è la Lega. Anzi, Prima l’Italia, la sigla scelta da Salvini per presentarsi alle Amministrative. Ufficialmente il partito ha deciso di appoggiare Basile attraverso Germanà, con il benestare dello stesso Salvini e del segretario regionale Minardo che ha reintegrato anche la commissaria cittadina Daniela Bruno, defenestrata la scorsa settimana per la fuga in avanti pro De Luca. Beninati, Santalco e Bramanti non hanno gradito e starebbero meditando l’uscita dalla Lega e l’appoggio a Croce con una lista civica (dove ci sarebbe anche l’ex consigliere Pippo Capurro) con lo stesso Beninati in lizza.

Tra Ponte e maionesi

La campagna elettorale sta vivendo soprattutto tra le dichiarazioni di Cateno De Luca e quelle di Franco De Domenico. Partecipando al congresso del Siulp e chiamato in causa sul Ponte, De Domenico è riuscito a svicolare dicendo che “il sindaco non incide nella realizzazione di un’opera del genere. Posso rappresentare una città col ponte o una città senza ponte”. Un assist per De Luca che ha scritto: “Il candidato Sindaco dell’asse Navarra - Genovese, Franco De Domenico, per non scontentare i suoi alleati, gli accorintiani ed i cinque stelle, non si esprime sul ponte. 

Eppure, mi pare che uno sei suoi padroni politici, Navarra, abbia firmato atti parlamentari in favore del ponte sullo stretto di Messina. Uno che per arrabattare voti si mostra non in sintonia con il proprio padrone politico, SI PONTE,  per non far incazzare la propria compagine politica, no ponte, come dovrebbe amministrare Messina?”. 

Come una partita a tennis, dal dritto di De Luca al rovescio di De Domenico che, in visita al nuovo mercato Zaera, ha risposto a tono. “C’è chi prova ogni giorno a montare maionesi elettorali impazzite, provando a metterci dentro tutti gli ‘ingredienti’ più incoerenti, prima magari disprezzati e poi accolti a braccia aperte, e chi prova a comprendere a fondo i problemi dei messinesi, a cominciare dalle condizioni lavorative”. 

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