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Ars boccia l'esercizio provvisorio, “Si blocca l'attività amministrativa, colpo mortale per migliaia di lavoratori”

L'Aula ha approvato un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle. Di fatto è caduto tutto l'impianto del disegno di legge. Il capogruppo Pd, Giuseppe Lupo: "Esecutivo liquefatto". Fava: "Qualunque presidente, con senso di responsabilità si dimetterebbe". Le preoccupazioni della Cisal

 “La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana, approvato questa sera dall’Ars, rischia di rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in generale per l’attività amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali. Una vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il Governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal, commentando il voto di questa sera all’Ars.

Un colpo di scena all'Assemblea regionale siciliana. L'Aula ha approvato un emendamento soppressivo dell'articolo 1 del ddl sull'esercizio provvisorio della Regione. L'emendamento, presentato dal Movimento 5 Stelle, ha ottenuto la maggioranza dei voti presenti. Di fatto è caduto tutto l'impianto del disegno di legge. 

Per adesso la Regione non ha un bilancio, si trova in "gestione provvisoria". Se non verrà approvato qualcosa entro la fine del mese, saranno consentite solo le spese essenziali, ovvero gli stipendi. Sarebbe la terza volta nella storia e la seconda consecutiva: era accaduto già l'anno scorso.

"Il governo - sottolinea il capogruppo Pd, Giuseppe Lupo -  è stato battuto in aula con voto palese nominale. Solo 27 deputati di maggioranza hanno votato a favore dell'esercizio provvisorio. Finalmente si fa chiarezza sull'inutile polemica che il presidente Musumeci porta avanti da mesi sul voto segreto. La realtà è solo che il suo governo si è liquefatto e lo dimostra perfino l'assenza dei deputati componenti della Giunta e del presidente ai lavori parlamentari".

Di "un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra l’inesistenza di una maggioranza di governo" parla Claudio Fava. "Qualunque presidente, con senso di responsabilità - aggiunge - ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musumeci non lo farà mai".

"Grande preoccupazione" è espressa dalla Uil Sicilia. "Chiediamo all'Ars - dice il segretario generale regionale del sindacato, Claudio Barone - di intervenire tempestivamente e con opportune modifiche anche al disegno di legge per evitare di bloccare stipendi e pensioni dei dipendenti ma anche tutte le spese della Regione". 

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