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Articolo Uno riparte con Siracusano: "Classe dirigente progressista? Non è all’altezza della sfida che abbiamo di fronte"

Rigettate le dimissioni del segretario provinciale che parla di fallimento politico ed elettorale. Le preoccupazioni di Maria Flavia Timbro

“Un fallimento politico ed elettorale” fondato su errori di impostazione e di strategia. “Vincono De Luca e il centro-destra e la sinistra è sostanzialmente residuale”.

E’ questa in sintesi l’analisi del segretario provinciale di Articolo Uno Domenico Siracusano nella sua relazione introduttiva all’assemblea provinciale che si è svolta ieri pomeriggio sul tema “Quale ruolo dentro la crisi. Sfide e prospettive per la sinistra in una fase complessa”.

All’ordine del giorno analisi del voto e della fase politica e valutazioni politico-organizzative. Siracusano ha aggredito le cause della sconfitta elettorale “con rigore e senza sconti”, nella convinzione che un’analisi seria sia il primo elemento per impostare ruolo e funzione della sinistra politica nella nuova fase che si è aperta il 25 settembre. “Ciò che è accaduto non è l’effetto di un destino cinico e baro o il susseguirsi ineluttabile di eventi. Noi siamo stati dentro ciò che accadeva, abbiamo compiuto delle scelte e dobbiamo – ha detto – oggi valutarne insieme esiti”.

Rispetto al quadro nazionale il segretario di Articolo Uno ha spiegato che “quello che c’è in campo rimane insufficiente e quello che servirebbe non c’è” riferendosi a tutte le forze del campo progressista dal Pd, al M5S passando per Verdi-Sinistra invitando la propria comunità politica territoriale a “rimanere unita, cogliendo eventuali novità dovessero emergere come ad esempio l’evocata “costituente” della cosa nuova e a presidiare le comunità locali recuperando prossimità e connessione con le persone”.

Nel dibattito è emersa la carenza di rappresentanza del mondo del lavoro e dei ceti popolari da parte del campo progressista la cui divisione a pochi giorni dalla presentazione delle liste ha gettato lo scompiglio in tutta la base del centro-sinistra. Sono stati evidenziati timori e preoccupazioni per la qualità della classe dirigente che le destre stanno offrendo al Paese ma si è anche sottolineata la loro capacità di intercettare bisogni ed esigenze dell’Italia profonda. Si è, inoltre, rimarcata la necessità di una vasta rigenerazione del campo progressista che può partire da un percorso costituente serio e partecipato che offra all’Italia una proposta politica di sinistra che metta al centro il lavoro, la pace, l’ambiente e i diritti riuscendo a farsi capire da tutte le cittadine e i cittadini.

“Sono preoccupata – ha detto nel suo intervento l’onorevole Maria Flavia Timbro – serve uno scatto da parte di una classe dirigente del campo progressista che fino ad oggi non è stata all’altezza della sfida che abbiamo di fronte. Serve – ha concluso l’ex parlamentare di LeU – rimettersi in connessione con le persone e ascoltare di più chi fa politica sul territorio, in questo senso la vicenda dei lavoratori Blujet è emblematica delle distanze rispetto alla vita reale che la politica non riesce a colmare”.

Sono intervenuti nel dibattito Pippo Caliri, l’onorevole Peppuccio Franco, Angelo Libetti, Pippo Molonia, Ketty Costa, Giampiero Neri, Titti Batolo e Nino Arrigo.

L’assemblea Provinciale ha rigettato le dimissioni del segretario provinciale Domenico Siracusano, riconoscendogli di avere attuato scelte e strategie in piena condivisione con tutto il gruppo dirigente che, insieme a lui, si assume la piena responsabilità politica, dandogli mandato di organizzare nelle prossime settimane una serie di assemblee su tutto il territorio provinciale per sviluppare una riflessione serrata con tutte le compagne e i compagni per tutte le valutazioni a cui la nuova fase politica chiamerà la comunità locale di Articolo Uno.

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