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Politica Provinciale / Via Giuseppe la Farina

Atm, dopo i Revisori anche Filt Cgil e Uiltrasporti si rivolgono alla Corte dei Conti

Per le due organizzazioni sindacali la gestione dei commissari liquidatori non va, richiesto il ritiro di tutti gli atti firmati dai tre funzionari

Dopo il Collegio dei Revisori dei Conti Atm anche i sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti presentano un esposto alla Corte dei Conti. Dito puntato sulla gestione dei commissari liquidatori dell'azienda trasporti. "Vengano ritirati tutti gli atti dei collegio dei liquidatori di Atm. I liquidatori - secondo i due sindacati - stanno operando in difformità ai compiti che la normativa assegna a tale organo ponendo in essere atti in materia di riorganizzazione del personale che esulano dal perimetro della gestione ordinaria che la fase liquidatoria impone aumentando l’impegno di spesa con possibili danni erariale". Una nota di Filt Cgil e UIltrasporti che è una denuncia dura e precisa alla procura della Corte dei conti sull’operato del Collegio dei Liquidatori Atm e di cui mettono a conoscenza il Presidente Consiglio Comunale, Claudio Cardile, il presidente della Commissione Bilancio Massimo Rizzo, tutti i Consiglieri comunali, i Revisori dei Conti Atm e il sindaco affinché si ritirino in autotutela gli atti del collegio e si accerti la situazione con le specifiche responsabilità. 
 
Nell’esposto i sindacati mettono sotto la lente di ingrandimento gli atti esitati dalla commissione dei liquidatori dallo scorso 17 giugno, giorno in cui è cessata la gestione del Cda presieduto da Pippo Campagna e si è insediata la commissione liquidatrice presieduta da Pietro Picciolo. Per norma e statuto i liquidatori dovrebbero operare esclusivamente per la gestione ordinaria dell’azienda, limitandosi unicamente alle azioni necessarie a mantenere il servizio pubblico essenziale.  Invece, secondo Filt Cgil e Uiltrasporti, ci sono stati atti che sono andati ben oltre l’ordinaria gestione. Come la disposizione dello scorso 27 agosto sul nuovo assetto organizzativo dell’azienda, con cui sono stati elargiti avanzamenti temporanei di carriera, parametri superiori e relativi aumenti di stipendi. Il tutto senza concorsi pubblici, senza contrattazione sindacale e aprendo la strada a possibili contenziosi. Ignorando anche le ultime disposizioni comunali in materia di contenimento della spesa del personale delle aziende speciali e partecipate del Comune di Messina, stabilite con una delibera di giunta del 30 gennaio 2017. 
 
Per i due sindacati si profila il danno erariale. Per questo chiedono l’annullamento o la sospensione con effetto immediato di tutti quelle disposizioni e ordini di servizio in materia di gestione del personale emanati dal Collegio dei Liquidatori di Atm dal 17 giugno scorso che non rientrano tra gli atti ordinari. E chiedono alla Corte dei Conti di avviare i necessari accertamenti sulla gestione dell’attuale fase liquidatoria di Atm. 
 

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