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"No agli aumenti ai deputati", De Luca propone nuova legge per abrogarli

E' guerra sulla norma che "adegua" gli stipendi di quasi 900 euro al mese. Il leader di Sicilia Vera: "Abbiamo già chiesto formalmente al presidente dell’assemblea di calendarizzarne la discussione in aula del nostro ddl. Ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità"

E' guerra sulla norma che aumenta gli stipendi dei deputati regionali di quasi 900 euro al mese. Si tratta degli adeguamenti Istat delle indennità per i parlamentari siciliani.

Non ci sta il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca che rivendica la paternità dell’ emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma della legge che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della rivalutazione delle indennità al costo della vita bocciato dall’assemblea e chiama in causa anche il M5Stelle.

“Registriamo in atto il solito sciacallaggio politico a cinque stelle per nascondere il fatto grave che si è verificato stanotte – spiega De Luca - la bocciatura del nostro emendamento per eliminare l' aumento Istat dell’indennità dei parlamentari da me presentato e poi sottoscritto dagli altri gruppi parlamentari. Conoscendo i personaggi ci eravamo già organizzati per difenderci dalla sicura bocciatura presentando anche nel primo pomeriggio un apposito disegno di legge per l’abrogazione della norma che  prevede l’adeguamento Istat dell’indennità dei parlamentari”.

“In aula stanotte – si legge nella nota - si è consumata l’ennesima vergogna ai danni della Sicilia. Alcuni deputati della maggioranza, d’accordo con la finta opposizione, hanno richiesto ed ottenuto la votazione segreta e nel segreto dell’urna hanno bocciando la nostra proposta.  Noi abbiamo scelto di non partecipare alla votazione togliendo i tesserini per stanare l’accordo politico trasversale che c’era nel parlamento per non rinuncia all’aumento Istat e così abbiamo smascherato il solito inciucio d’aula. D'altronde il Movimento 5 stelle e quindi Nuccio Di Paola e i suoi sodali sapevano benissimo da mesi, essendo nell’ufficio di presidenza, che nel bilancio dell’Ars sarebbe finito questo aumento ma hanno taciuto. Lo hanno fatto con la solita premeditazione e oggi tentano di mistificare la realtà.  Noi ci siamo sottratti per coerenza ed onestà politica alla logica del voto segreto e ci siamo premuniti presentando un disegno di legge per abrogare la norma che prevede l’aumento delle indennità per indicizzazione Istat. Abbiamo già chiesto formalmente al presidente dell’assemblea Gaetano Galvano – conclude - di calendarizzarne la discussione in aula del nostro disegno di legge e quello sarà l’ulteriore momento in cui ciascuno dovrà assumersi le proprie responsabilità senza la possibilità di nascondersi dietro la segretezza del voto”.

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