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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ex Biblioteca regionale, Navarra smentisce Cuzzocrea ed è ancora "scontro"

Il parlamentare del Pd ed ex rettore torna sull'inaugurazione di lunedì pomeriggio a opera del suo successore e dei vertici del governo regionale raccontando un altro iter...

E' ormai "scontro" su ogni fronte tra ex e attuale rettore dell'Università. L'ultima polemica in ordine di tempo è legata all'inaugurazione in Ateneo, lunedì scorso, dell'ex biblioteca regionale. L'attuale vertice, Salvatore Cuzzocrea, ringraziando la Regione con accanto il presidente Musumeci e il vice Armao, aveva tagliato il nastro dei locali assumendosi i meriti con governo regionale e Soprintendente ai Beni Culturali Mirella Vinci sulla fine del contenzioso e l'accordo definitivo tra esecutivo siciliano e Ateneo per la titolarità dei locali in capo all'Università.

Inaugurata l'ex biblioteca regionale, le parole di Cuzzocrea

E' di tutt'altro avviso invece l'ex rettore Pietro Navarra, attuale deputato nazionale del Pd: "Sono molto lieto che, dopo decenni, la Biblioteca regionale universitaria "Giacomo Longo" sia stata finalmente ristrutturata e torni pienamente alla fruizione della comunità accademica dell’Università di Messina. Rimango basito, però, quando leggo le dichiarazioni dei protagonisti della giornata di ieri che affermano mezze verità per meriti che solo molto parzialmente possono vantare. Contenzioso risolto con il protocollo d’intesa del febbraio del 2019? Nel giro di due anni si è passati dalle parole ai fatti, con l’avvio dei lavori di ristrutturazione e adeguamento? - si chiede Navarra - ricostruiamo con ordine la vicenda e parliamo solo di fatti:  quelli veri, però".

"Nel mese di ottobre del 2013, dopo decenni di stallo e di assoluto abbandono dell’immobile di via dei Verdi n. 71,  l’Università di Messina, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina e la Biblioteca Regionale di Messina firmavano un primo protocollo d’intesa con oggetto la detenzione in uso gratuito e perpetuo da parte dell’Università dei locali della Biblioteca regionale universitaria da destinare ai propri fini istituzionali, a fronte dell’impegno dell’Ateneo di dare adeguata collocazione al patrimonio libraio regionale. Nell’ottobre del 2015 - continua Navarra - dopo avere individuato i locali dove allocare il patrimonio librario regionale, le modalità di gestione amministrativa e biblioteconomica e le modalità di uso degli spazi, veniva firmato un secondo protocollo d’intesa tra l’Università di Messina, il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina in cui si dava avvio al progetto di realizzare uno dei più grandi poli librari d’Italia dove unire il patrimonio librario regionale con quello dell’Università, limitatamente al settore delle scienze sociali. Veniva, quindi, redatto un progetto definitivo di ristrutturazione e recupero dell’immobile di via dei Verdi che prevedeva lavori per una spesa complessiva di €3.300.000,00 di cui €1.050.000,00 destinati al risanamento conservativo e €2.250.000,00 ai lavori di consolidamento delle strutture e adeguamento degli impianti.

L’Università di Messina appaltava i lavori nel 2016 e, nell’ultima parte del 2017, li aggiudicava. Tuttavia, come purtroppo spesso accade nei lavori pubblici, l’aggiudicazione rimaneva sospesa per via di alcuni ricorsi amministrativi. Pertanto, l’aggiudicazione definitiva e la conseguente stipula del contratto veniva rimandata al mese di maggio del 2019. Riassumendo, la destinazione all’Università di Messina dell’immobile della Biblioteca regionale "Giacomo Longo’ era già stato sancito nel 2015". Quindi, la matassa era stata sbrogliata e le procedure amministrative per finanziare e appaltate i lavori di recupero dell’immobile erano state avviate ben 6 anni orsono – e non solamente 2 come affermato sorprendentemente ieri. Tutte queste attività - conclude il parlamentare - erano, quindi, già state completate prima che si insediassero Musumeci e Cuzzocrea negli scranni più alti di Piazza della Regione Siciliana e Piazza Pugliatti, rispettivamente".

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