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Inchiesta bilanci, De Luca: "Sono falsi" ma la consigliera Russo chiama in causa anche l'attuale gestione

L'indagine sull'amministrazione Accorinti vede il sindaco ribadire che i numeri finanziari del Comune e delle partecipate sono fasulli. L'esponente del Pd non crede che si possa uscire dal predissesto in queste condizioni

I primi commenti all'inchiesta sui bilanci del Comune che coinvolge l'ex giunta Accorinti insieme a dirigenti e revisori del tempo arrivano da due oppositori.

L'attuale sindaco De Luca che dice: "Io ho affermato ed affermo che i bilanci del comune di Messina e delle partecipate comunali sono falsi perché ne ho avuto personale riscontro e l’ho scritto nella relazione di inizio mandato e nella relazione del primo anno di attività prontamente trasmesse alla Procura della repubblica e della corte dei conti. Sono stato più volte querelato da Accorinti e dai suoi assessori per aver esternato pubblicamente queste verità con il mio linguaggio virulento e magari esagerando nella forma ma non sicuramente nella sostanza collezionando pure una condanna di nove mila euro per diffamazione prontamente appellata.

Esprimo la mia personale solidarietà cristiana nei confronti di tutti gli indagati e mi permetto di chiedere alla magistratura celerità nel procedimento perché una giustizia giusta rischia di diventare ingiusta trasformandosi in un lungo tritacarne che infligge pene di gran lunga superiori a quelle di una sentenza emessa con la giusta celerità". De Luca ha fissato un confronto con gli esponenti dell'amministrazione Accorinti il 16 novembre alle 11 nel salone delle Bandiere di Palazzo Zanca.

La consigliera comunale del Pd Antonella Russo è stata durante il mandato Accorinti tra le voci critiche sulla gestione dei bilanci curati dal vicesindaco Guido Signorino: "Desidero solo precisare che già a giugno 2015, come consigliera comunale, avevo presentato una proposta di delibera che chiedeva l’arrivo in città degli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finanze, delibera che mi venne bocciata, ma gli ispettori ministeriali in città sono arrivati lo stesso, due anni dopo, ed hanno spulciato i bilanci del comune di Messina, non su input dei rappresentanti politici locali, bensì su input della magistratura. Al netto dell’inchiesta giudiziaria, e di ciò che eventualmente ne seguirà, resta il dato politico allarmante di una ipotesi di non veridicità dei bilanci comunali, che si sta estendendo a macchia d’olio fino ai tempi recenti. Allora è legittimo chiedersi: sulla veridicità di quali bilanci è fondato il piano di riequilibrio che dovrebbe salvare le sorti della città, e che è ancora al vaglio ministeriale? E come possono essere credibili le passate e anche recentissime dichiarazioni dell’attuale amministrazione che il Comune di Messina avrebbe scongiurato il dissesto, anche senza l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario? Risuonano ancora alle orecchie della città le dichiarazioni del sindaco De Luca in occasione dell’approvazione del previsionale 2018, allorchè ebbe a dichiarare che quello era un bilancio non veritiero, targato “amministrazione Accorinti”. E’ arrivato finalmente il momento che si guardi in faccia la realtà, e che si faccia definitiva chiarezza, non solo giudiziaria ma anche politica, sull’esattezza dei bilanci comunali su cui si fonda anche il piano di riequilibrio finanziario, che dal 2012 ad oggi tiene con il fiato sospeso i cittadini messinesi e i numerosissimi creditori".

De Luca ha poi replicato alla Russo: "Non consento a nessuno di gettare ombre sui nostri bilanci e sul nostro piano di riequilibrio finanziario pluriennale, si sciacqui la bocca prima di parlare dei nostri bilanci, chieda scusa alla giunta ed al consiglio comunale e taccia per sempre su una materia che ritiene di conoscere ma non ha idea del reale contenuto. Sè a conoscenza di fatti specifici li denunci alla magistratura diversamente la smetta di mistificare la realtà".
 

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