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De Luca contro Armao: “Getta ombra sui conti del Comune ma i suoi bilanci sono farlocchi”

Il sindaco di Messina si prende la rivincita dopo i rilievi mossi dalla Corte dei Conti sulle “irregolarità” del rendiconto 2019. Sono emersi "dubbi di attendibilità su molti profili". Il caso Riscossione Sicilia finisce in Procura

 “Si permette di gettare ombre sul bilancio del nostro Comune ma come trucca lui i conti non li trucca nessuno”. E ancora: “Fa i bilanci farlocchi, e nonostante tutto è lì con un presidente della Regione che non capisce niente neanche di conti e ha il coraggio di riproporsi ai siciliani”.

Non le ha mandate a dire il sindaco di Messina, Cateno De Luca all’assessore all’Economia Gaetano Armao ma anche al governatore Nello Musumeci dopo i rilievi della Corte dei Conti al bilancio della Regione.

Se il M5Stelle parla di “amministrazione fallimentare e il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, punta il dito “sulla gravità della situazione finanziaria dei Comuni siciliani a causa della legislazione nazionale e regionale e di una catastrofica gestione di Riscossione Sicilia”, De Luca si spinge oltre: “La corte dei conti ha valutato il bilancio consuntivo del 2019 e rilevato spese irregolari per circa due miliardi – ha attaccato con una “lezione” in diretta facebook - C’è un elenco di spese che non sono state ritenute legittime, significa che sono state fatte in violazione di legge. Tra questi elementi di criticità, uno molto importante, passato inosservato, è che nel 2019 la Regione doveva far fronte a circa 600 milioni di euro di disavanzo del 2018, un buco al quale si dovrebbe dare copertura nel triennio successivo. Invece la quota non è stata accantonata. La Regione continua a fare debiti su debiti e li rimanda a chi verrà dopo”.

Ma il sindaco incalza anche sui ritardi: “Il bilancio consuntivo approvato ieri è del 2019. Si è indietro di un anno perchè entro maggio giugno va approvato il resoconto dell’anno precedente – spiega -  Il 2020 invece ancora deve essere sottoposto all’esame della Corte dei Conti. Questo significa che se già hanno rilevato irregolarità per due miliardi di euro, questi debiti devono essere ripianati con il bilancio del 2021/2023. Risultato: ora dovranno rivedere le previsioni del 2021 e nel bilancio consuntivo del 2020 devono apportare ora i correttivi per colmare il buco emerso a seguito dei rilievi”.

Per il sindaco di Messina  si tratta di trovare ora una soluzione nel bilancio del 2020 per 500/600 milioni di euro.

“E poi il signor Armao Meravigliao si permette di gettare ombre sul bilancio del Comune di Messina -  conclude il sindaco - Noi che il bilancio del 2021 lo abbiamo approvato a gennaio, i consuntivi approvati sempre in tempo con maggiori entrate rispetto alle uscite, il consuntivo del 2020 pronto per essere approvato”.

Tra i rilievi dei giudici contabili anche il "mancato accantonamento di 315 milioni di euro del fondo contenzioso e la mancanza di 102 milioni nel fondo rischi.  Il procuratore generale della Pino Zingale, a conclusione della sua requisitoria, aveva chiesto di non parificare il rendiconto a causa della presenza di "disfunzioni gestionali, organizzative e contabili" e "vista la sostanziale inattendibilità".

Tra le irregolarità evidenziate anche il "caso" Riscossione Sicilia. Zingale ha annunciato una denuncia alla procura penale "per irregolarità e distrazione nella gestione di somme riscosse". "Il lavoro del magistrato istruttore - ha detto - ha fatto emergere numerose criticità. E' stata, inoltre, rilevata l'assenza di un'azione programmata, decisa e univoca da parte della Regione su Riscossione spa, anche in ragione degli interventi che il Tusp consente e anzi impone all'Ente pubblico partecipante di adottare". Espressione dello "scarso interesse" del socio pubblico nei confronti della partecipata è "la mancata approvazione nei termini di legge dei progetti di bilancio di esercizio, senza alcuna valida giustificazione. Significativa, poi, è la circostanza che la società ha omesso riversamenti di spettanza regionale per un importo pari a 68.573.105 di euro e ritardato, anche, quelli a favore dell'Erario".

Nel suo intervento il presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva "difeso" quanto fatto finora garandendo "che l'azione dei prossimi 15 mesi rimanenti sarà improntata al raggiungimento del massimo livello di efficienza e trasparenza".

Intanto l’assessore all’Economia Gaetano Armao attende il dispositivo per le valutazioni.

"Per quanto riguarda alcune rettifiche richieste regionale – è la risposta della Regione -  ci si riserva di svolgere le considerazioni di merito appena sarà disponibile il dispositivo della decisione con le relative motivazioni".

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