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Dimissioni De Luca, Calabrò: "Se la coalizione volesse candidarmi disponibilità assoluta a patto che..."

Il consigliere del partito democratico dice la sua in vista del 14 febbraio e di possibili elezioni comunali anticipate. Già candidato nel 2013 il legale spiega quali condizioni programmatiche saranno fondamentali

"Se la coalizione e non un partito perché bisogna camminare uniti me lo dovesse chiedere la disponibilità è assoluta ma...". Nel silenzio del partito democratico in vista di elezioni comunali anticipate, se mai saranno confermate ufficialmente le dimissioni irrevocabili del sindaco Cateno De Luca datate 14 febbraio, il consigliere del Pd Felice Calabrò non intende tirarsi indietro all'ipotesi che lo vorrebbe nuovamente candidato sindaco del centrosinistra. Nuovamente perché nel 2013 ci fu la prima candidatura finita male al ballottaggio contro Renato Accorinti mentre nel 2018 il centrosinistra scelse Antonio Saitta con la corsa finita già al primo turno.

 "Sono tante le valutazioni che dovranno essere fatte - afferma il legale da più di dieci anni consigliere a Palazzo Zanca (mentre tutti i partiti sembrano più pensare alle elezioni regionali di autunno che ad altro) - e le condizioni da rispettare rispetto al 2013 sono diverse; intanto che non il mio partito ma la coalizione dovrà chiedere e volere la mia candidatura e in questo caso la disponibilità sarà assoluta ma non basta questo, voglio dire che non bisogna pensare soltanto a vincere le elezioni perché sarebbe troppo limitativo ma puntare ad amministrare e questo significa che tutti ma proprio tutti devono capire che non basta ragionare su sindaco, assessori, deleghe varie e incarichi ma quanto a un progetto amministrativo che dovrà diramarsi non solo nei prossimi cinque anni ma anche nei successivi cinque, va cambiato - conclude Calabrò - proprio il modo di pensare della classe politica, se queste condizioni ci saranno il sì alla candidatura non mancherà da parte mia". 

I piani di De Luca tra Corte dei Conti e dimissioni 

Per le amministrative l'unica cosa certa al momento è che De Luca, alla mezzanotte del 14 febbraio e dopo l'audizione alla Corte dei Conti dell'otto sui chiarimenti al Piano di riequilibrio, dovrà confermare o ritirare come fece lo scorso anno le dimissioni. E stabilire nel primo caso quale futura candidatura tra Regione e Comune (da consigliere), oppure tutte e due, o una sindacatura bis portare avanti. 

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