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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Candidature, il tempo stringe anche per il Centrodestra. Il nome forte è sempre quello di Matilde Siracusano

La parlamentare arrivata a Messina nel week end proprio per discutere il da farsi: “Il coraggio non mi è mai mancato, fare il sindaco è diverso dal lavoro del parlamentare e l’ideale sarebbe fare gioco di squadra”

È tornata in città nel primo pomeriggio di venerdì, così come periodicamente. In queste settimane, più che mai. Perché l’onorevole Matilde Siracusano è al centro delle trattative per la prossima candidatura alla poltrona di sindaco di Messina. 

Ma che ci fa qui? Cateno De Luca ha detto che lei non è di Messina…

“Ahahah”, la risata è fragorosa. “Mi faccio una grande risata perché evidentemente De Luca non conosce la mia storia, quella della mia famiglia. Sono stata eletta nel collegio di Bagheria, è vero, ma perché la legge elettorale imponeva determinate regole per il proporzionale, non ci sono certo dietrologie strane. Ma alle persone non interessa questo, interessa che lavoro fai. Non facciamo perdere tempo alla gente…”. 

E allora la possiamo chiamare onorevole candidato?

“L’ufficialità non è ancora arrivata, ci sono diversi approfondimenti da fare, stiamo discutendo, ma quanto prima…”.

Ovvero, quando?

“Questa settimana ne discuteremo, non si può andare oltre”.

Significa che non c’è solo il nome della Siracusano. 

“A Messina ci sono ottimi profili, che possono impegnarsi. Professionisti, tecnici, politici che sarebbero a disposizione della città”.

E allora da dove nasce, nel centrodestra, l’ipotesi Siracusano per Palazzo Zanca?

“Nasce dal consenso delle persone per l’attività parlamentare svolta ed i risultati ottenuti, nonostante i pregiudizi iniziali”. 

Ma Messina potrebbe essere solo la tessera di un puzzle.

“Il Centrodestra ragiona in maniera complessiva. Ci sono le Regionali, le Amministrative a Palermo: ragioniamo su queste tre candidature”. 

Ma a Lei “conviene” lasciare lo scranno parlamentare?

“Guardi, il coraggio non mi manca e non mi è mai mancato. Sono sicura di sapere fare bene il parlamentare, nell’interesse della città. Conosco bene quella macchina e ho dimostrato che, da Roma, lavorando bene, qualche risultato per la città si può portare. Fare il sindaco a Messina è una sfida complessa, è un lavoro diverso dal parlamentare. Ci metterò l’impegno, se sarà necessario, anche se mi farebbe piacere portare avanti il lavoro iniziato perché ci sono tante questioni che ho posto sul tavolo dei Ministri”. 

L’ideale, allora, sarebbe…?

“La logica sarebbe fare filiera con un sindaco così da poter rappresentare Messina a Roma. Sindaco e parlamentari, tutti dalla stessa parte”. 

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