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Schifani guiderà gli assessorati con i capi di gabinetto, De Luca: "Decisione fuori da ogni norma"

L'incarico a tempo determinato, conferito dal presidente della Regione, fino all’insediamento dei nuovi assessori, non va già al leader di Sicilia Vera. "La legge regionale è chiara: non hanno titolo in questa fase a fare alcunché, anzi non dovrebbero neanche essere più in carica"

Sembra una mission impossibile ma Renato Schifani è pronto a gestire da solo dodici assessorati fino a quando non metterà in funzione la squadra di assessori.

Ad aiutare il neo presidente della Regione saranno i capi di gabinetto degli assessori regionali uscentii.

Per assicurare la continuità dell’azione amministrativa, il presidente Schifani ha infatti ritenuto di conferire ai capi di gabinetto degli assessori uscenti in teoria decaduti-  che saranno coadiuvati ciascuno da due unità di personale interno - un incarico a tempo determinato, fino all’insediamento dei nuovi assessori.

"Il suddetto personale - infroma una nota della Presidenza Regione - esaminerà quotidianamente la posta in entrata e ne curerà il relativo seguito istruttorio, segnalando allo stesso presidente eventuali questioni ritenute indifferibili e urgenti".

Ma che a presidiare gli assessorati, rimangano per dare continuità i capi di gabinetto, non va già il leader di Sicilia Vera-Sud chiama Nord Cateno De Luca che ha bollato la decisione del presidente come "assolutamente fuori da ogni norma”.

Secondo l'ex sindaco di Messina la Legge regionale 28 ottobre 2020, n. 26 ("Norme relative al funzionamento della forma di governo regionale, alla nomina ed alla revoca degli assessori, alla conclusione anticipata della legislatura, in attuazione degli articoli 9, 10 e 8-bis dello Statuto della Regione"), è chiara a proposito: "l comma 4 dell’articolo 3 in particolar modo chiarisce che fino al giuramento degli Assessori, il presidente adotta gli atti di ordinaria amministrazione di competenza della Giunta regionale e degli assessori. È dunque il monarca Schifani che deve colmare il vuoto degli assessori. Senza poi tralasciare il fatto che la legge prevede che i capi di gabinetto nel momento in cui decade assessore che li ha nominati decadono automaticamente rimanendo a ricoprire il ruolo di dirigente. Quindi a questo punto stiamo assistendo ad una doppia violazione delle norme. I capi di gabinetto non hanno titolo in questa fase a fare alcunché, anzi non dovrebbero neanche essere più in carica. Invitiamo dunque il Presidente Schifani a voler rivedere la sua posizione e la decisione assunta attenendosi, lui che si vanta di essere uomo di legge, proprio a quelle norme che al momento sta invece ignorando. Le responsabilità sono da ricercare anche in chi ha preceduto Schifani, ovvero Musumeci. È proprio infatti in virtù di quella legge regionale voluta da lui, la numero 26 del 28 ottobre 2021, che prevede che gli assessori possono esercitare le proprie funzioni solo dopo il giuramento davanti all'Assemblea Regionale Siciliana che tutto oggi è bloccato. In precedenza, invece il presidente della Regione eletto subito dopo la proclamazione procedeva a nominare la giunta che immediatamente era nel pieno dei propri poteri. Schifani - conclude De Luca - ammetta dunque che se oggi è in questo stato di impasse la responsabilità è del governo Musumeci per aver approvato una inutile e dannosa normativa e proceda, assumendosi la responsabilità come un presidente della regione deve fare, senza perdere ulteriore tempo, a nominare la giunta per far fronte alle numerose emergenze.”

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