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Bonus 500 euro, cosa cambia nel 2023: a chi andranno i soldi

Il governo Meloni tira il freno a mano sullo stop alla 18app per consumi culturali. La maggioranza spalanca le porte a una revisione dell’emendamento. Il nuovo strumento per i giovani sarebbe una "carta" con soglia Isee (da definire) che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati

Come preventivabile, il governo Meloni tira il freno a mano sullo stop al bonus diciottenni (anche noto come 18app). Dopo le proteste dell'opposizione e di tutte le associazioni di settore, ma anche per i forti dubbi espressi da parte di Forza Italia, la misura sembra destinata quantomeno a essere riformulata, rimanendo nella sostanza. "Non aboliamo la 18app: fake news", prova a correggere il tiro il presidente della commissione Cultura e presentatore dell'emendamento in questione Federico Mollicone. Se ci sono proposte migliorative da parte dell'opposizione - aggiunge - bene, ma "forse hanno paura che gli venga cambiato nome. Sarà fatta una nuova carta - puntualizza - con criteri più trasparenti ed equi", che "potrebbe essere legata all'Isee". E lo stesso ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano puntualizza: "Va modificata perchè mostra criticità, ma dire che la cancelliamo è falso". Pure Forza Italia è scesa in campo: "Il bonus è valido, va riformulato e vanno mantenute le risorse", dicono i capigruppo di Camera e Senato Ronzulli e Cattaneo.

Bonus diciottenni: cosa succederà

Facciamo il punto. Che accadrà alla fin fine? Il bonus in qualche maniera resterà, magari riformulato. Molto apprezzato dai giovani, permette l'acquisto di libri, giornali, biglietti per cinema e spettacoli dal vivo, mostre e musei.  I dati di quest'anno dicono che sono oltre 441 mila i ragazzi che si sono registrati all'apposita applicazione per usufruire del bonus. 500 euro per un ragazzo sono una somma importante. In tutto si tratta di circa 230 milioni euro. Un emendamento alla legge di bilancio firmato da tutto il centrodestra (il presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone di Fratelli d'Italia, Rossano Sasso della Lega e Rita Dalla Chiesa di Forza Italia) cancellava di fatto il bonus di 500 euro per i diciottenni introdotto dal governo Renzi, dirottando le risorse verso il Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo, il Fondo per gli operatori dell'editoria e delle librerie, il Fondo per lo spettacolo dal vivo, ma anche a favore delle "attività di rievocazione storia della Girandola di Roma" di cui lo stesso Mollicone è da anni uno dei promotori.

Il bonus cultura per i 18enni non resterà nella sua versione attuale, ma non è chiaro come sarà sottoposto a restyling. Secondo indiscrezioni si potrebbe decidere di prendere in considerazione fra i correttivi l'introduzione di una soglia Isee che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati. In passato si era ipotizzato di introdurre una soglia Isee familiare di 25mila euro per godere del bonus cultura (l'ipotesi era messa nero su bianco in una bozza di legge di bilancio lo scorso anno): poi non se ne fece nulla e rimase disponibile per tutti i 18enni a prescindere dal reddito.

I 500 euro del bonus 18enni finora potevano essere usati per acquistare praticamente qualsiasi cosa con un semplice stratagemma: bastava acquistare libri o prodotti ammessi dalla normativa e poi, d'accordo col commerciante, fare il reso ricevendo in cambio un buono che poi si poteva spendere a piacere nello stesso negozio acquistando altro. Ammonterebbe a 9 milioni di euro il totale delle truffe che hanno interessato 18App secondo la guardia di finanza. Ma l'Istat ha registrato, nei primi tre anni di applicazione del bonus, una crescita della lettura di libri nella fascia d'età 18-21 anni dal 46% al 54%.

La nuova carta cultura al posto del bonus

Fratelli d'Italia aveva promesso di convocare a inizio anno tutte le categorie coinvolte per definire le linee di una nuova "carta cultura", estesa all'acquisto di libri scolastici in modo da sostenere le famiglie". 

"Apprezziamo la proposta del ministro Gennaro Sangiuliano di realizzare una vera Carta della cultura che superi ed elimini ogni criticità del passato. I 230 milioni destinati all’App18 dovranno dunque restare indirizzati a una misura analoga e sostitutiva", hanno affermato i capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo: "Forza Italia rimane in attesa della riformulazione dell’emendamento che in questa legge di stabilità fissi le nuove regole, al fine di fugare ogni malevola e arbitraria interpretazione sul tema, e che introduca in questa stessa legge di Bilancio la nascita a gennaio 2023 della nuova 'carta della cultura'". La carta sarebbe orientata specificamente alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica.

La maggioranza spalanca dunque le porte a una revisione dell’emendamento, che tra l'altro non rientrerebbe nemmeno tra quelli segnalati per un esame prioritario in commissione. Con la tagliola delle inammissibilità sono già stati stralciati dall’emendamento i commi sul finanziamento delle celebrazioni per il 150esimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, l’istituzione della "Fondazione Vittoriano" e il fondo di 300mila euro annui per la rievocazione storica de "La Girandola" di Roma. Le minacce di ostruzionismo sul tema 18app, esplicitate dal terzo polo, non potranno essere sottovalutate dal governo con il rischio di esercizio provvisorio, in caso di ritardi nei lavori sulla legge di bilancio, che inizia inevitabilmente a diventare un tema sul tavolo. "Credo sarà possibile varare la manovra nei tempi. Ce la stiamo mettendo tutta. È un auspicio che dovrebbe essere condiviso da maggioranza e opposizione", dice oggi in un'intervista al Corriere della Sera Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy. Le fibrillazioni all'interno della maggioranza "sono fisiologiche durante una trattativa sulla manovra finanziaria", aggiunge Valentini, dicendosi convinto che la maggioranza terrà: "Sì, assolutamente".

Fonte: Today

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