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Casa del Portuale, Armao: “Il Comune si dia una mossa o se lo prende la Regione”

Cambiamo Messina dal Basso plaude all'iniziativa del vicepresidente e sollecita Palazzo Zanca a fare la propria parte. L'assessore: “Non sono stati in grado di gestirlo”

“Ho letto quello che è successo sulla Casa del Portuale. Mi è sembrato una cosa davvero molto grave e quindi ho voluto sollecitare i colleghi del Territorio e ambiente ad intervenire. A questo punto o si risolve l’affidamento al Comune e ci si riprende il bene per ristrutturarlo con competenza regionale oppure occorre affidarlo con procedure di evidenza pubblica. Per quanto mi riguarda è evidente che il Comune ha dimostrato di non essere in grado di gestirlo”.

E' quantospiega l'assessore Gaetano Armao sulla strttura andata in fiamme pochi giorni fa, il secondo incendio in pochi mesi. Il Movimento Cambiamo Messina dal Basso ha colto subito l'occasione per  denunciare, per l'ennesima volta lo stato di abbandono e degrado dell'edificio che meriterebbe  la riaperura e “la restituzione” alla città.

Ora qualcosa si è mosso alla Regione. Lo ha comunicato lo stesso movimento con una nota in cui annuncia che il vicepresidente Gaetano Armao  ha chiesto al dipartimento competente di provvedere, nelle more di quanto stabilito nel protocollo d'intesa, alla consegna del plesso al Comune di Messina per la custodia e la messa a disposizione per le bonifiche necessarie. Ma - come ha chiarito Armao - il Comune deve farsi davvero carico stavolta del recupero.

“È il primo segnale sul tema che arriva da Palermo dalla firma del protocollo ad oggi - si legge nella nota - nonostante i vari solleciti nostri e della precedente Amministrazione comunale.  Lo accogliamo con soddisfazione ma non smettiamo di vigilare affinché il dipartimento regionale competente provveda ad eseguire questo indirizzo e, soprattutto, affinché il Comune di Messina faccia la sua parte, solleciti la Regione e prenda infine in consegna il bene”.
Cambiamo Messina dal Basso, sollecita ora a battere un colpo: “Palazzo Zanca, sindaco, assessori, consiglio comunale, commissione cultura eserciti  appieno i propri poteri esecutivi, di indirizzo o di controllo. Magari proprio chi sui temi della partecipazione dei cittadini e della cultura in questi mesi ha detto tanto, ma fatto poco. Noi continueremo a fare la nostra parte, insieme a tutte le realtà culturali che con noi stanno portando avanti questa battaglia”.

Era il 4 aprile quando CMB, insieme ad altre 37 associazioni culturali firmatarie dell’appello “Liberiamo cultura”, ha  scritto alla Regione denunciando lo stato di abbandono della Casa del Portuale e l’immobilismo della Regione stessa e del Comune nel non dar seguito al Protocollo d’intesa del 2017, che era il primo passo verso un recupero del bene e una sua valorizzazione nell’ottica dell’uso condiviso dei beni con finalità culturale. 

Nel frattempo i firmatari dell’appello “Liberiamo cultura” sono diventati 80 perché tanti e tante esponenti del mondo culturale hanno firmato nelle settimane successive. 

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