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Messina Social City, Cgil chiede l'assunzione dei dipendenti di Casa Serena

Dopo la nota della Cisl, anche il sindacato rosso rispedisce al mittente la richiesta di trovare una soluzione che garantisca l’occupazione. “C'è già una nostra proposta, che non ha avuto nessun riscontro”

Vanno tutelati, salvaguardati e assunti. E’ un coro pressocchè unanime quello dei sindacati sulla necessità di “assorbire” all’interno della Messina Social City i lavoratori ex 328 ed ex Casa Serena, esclusi dal passaggio all’Agenzia perché in quel momento non in forza in nessun cantiere.

Dopo la nota della Cisl Funzione Pubblica, anche la Cgil chiarisce che non spetta alle organizzazioni sindacali individuare la soluzione tecnica, rispedendo al mittente – vale a dire all’amministrazione - la richiesta di una soluzione condivisa per garantirne l’occupazione.

 «Amministrazione e Social City – affermano il segretario della FP CGIL Francesco Fucile, la segretaria provinciale Elena De Pasquale e la rappresentante aziendale, Caterina De Maria – avrebbero dovuto immaginare anzitempo il problema riguardante ai lavoratori in questione e alla stabilizzazione definitiva di tutti i dipendenti in servizio al 28 febbraio 2018, ascoltando le richieste avanzate dai sindacati duranti i tavoli che hanno preceduto l’avvio della MSC, ma così non è stato. A tal proposito, ricordiamo di aver presentato una dettagliata proposta allegata ad uno dei verbali di incontro, in cui come Funzione Pubblica avevamo individuato delle possibili soluzioni, che avrebbero garantito tutti gli operatori impegnati nel sociale, ivi compresi quelli con contratti a tempo determinato, senza però aver avuto nessun riscontro». 

La polemica sugli esclusi

Riguardo poi gli “ultimatum” temporali imposti da organizzazioni sindacali non firmatarie di contratto «riteniamo di aver già espresso in maniera chiara la nostra posizione e contestiamo l’anomalo modalità di gestione del tavolo delle trattative, che ad oggi ha solo avuto conseguenza negative sui lavoratori. Siamo stanchi di sedere a tavoli in cui si assiste a inutili siparietti o peggio in uno scontro tutti contro tutti che finiscono col non portare a nulla se non ad avvelenare l’ambiente dei servizi sociali e tutto quello che vi ruota intorno».

Sulla questione si è registrata una forte tensione anche con alcuni consiglieri comunali, come Francesco Cipolla e Alessandro Russo, che ad aprile avevano denunciato l’assenza dell’assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Calafiore e dei vertici della Messina Social City alle riunioni per discutere sul futuro  dei lavoratori di servizi sociali e Casa Serena.

Di recente, proprio a proposito di Casa Serena, anche il dissenso del consigliere Zuccarello che ha contestato la decisione del sindaco Cateno de Luca di utilizzare il secondo piano della struttura per gli uffici della Social City recentemente ristruturato per ospitare posti letto.

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