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Fare per Cambiare, Mangano “congela” l'associazione e ricomincia dal movimento Volt

Una lunga lettera del coordinatore, chiude l'esperienza politica in polemica con gli ultimi due dimissionari. Le ragioni di una scelta che “cambia contenitore” per liberarsi dalle “mele marce”

“Ne abbiamo realizzate tante, abbiamo costruito un gruppo di cittadini che rifletteva ed operava, e mi duole parlare al passato. In circa 3 anni di attività abbiamo costruito un qualcosa che forse non si era mai visto prima e che mai avrei immaginato potesse avverarsi, una cosa partita da un progetto già grande come la proposta di regolamento regionale sulla Scuola Lavoro, abbiamo creato azioni basate sulla riflessione; un rapporto con il territorio unico”.

Si apre così la lunga lettera del coordinatore di Fare per Cambiare Alfredo Mangano. Una lettera che chiude in polemica, dopo appena due mesi dalla nascita di Fare per Cambiare come associazione politica, una esperienza che sembrava destinata a crescere e che adesso confluisce invece, almeno in gran parte, nel popolo Viola, quel movimento Volt che ha tenuto il proprio battesimo siciliano proprio a Messina il 25 maggio.

Ma “Insanabili divergenze all'interno del gruppo direttivo”, hanno acceso lo scontro nell'associazione. Che ha comunicato con una nota  la sospensione ogni attività di tipo politico e sociale, inclusi gli impegni già presi e programmati quali la partecipazione al Pride dello Stretto del prossimo 8 giugno ed all'evento "Messina Partecipa" del 14 Giugno prossimo organizzato da The Democratic Society.

Nel mirino, in particolare, l'atteggiamento tenuto dai membri Andrea Giannino e Costanza Pizzo, che si sono dimessi a metà maggio e Fabrizio Manfredi, “che hanno reso impossibile al gruppo di maggioranza - si legge nella nota - proseguire i lavori assembleari per più Assemblee consecutive, le figure cui sopra hanno inoltre mancato diversi obblighi sanciti dallo Statuto, rendendo impossibile l'attività”. 

La marea Volt che invade Messina

Preso atto della continua attività di boicottaggio che rende impossibile l'operatività che da sempre ha contraddistinto Fare Per Cambiare e che risiede nei suoi principi nel vano tentativo di sovvertire l'associazione, il direttivo nelle persone di: Alfredo Mangano (coordinatore), Davide Ciraolo (Commissione Social Media), Miriam Farhane (portavoce Commissione Pari opportunità), Fatima Ezzahra Ban El Haq (Commissione Pari opportunità) ha deliberato di sospendere il responsabile contabile Fabrizio Manfredi e contestualmente di "congelare" l'associazione, bloccando ogni sua attività e dando mandato - unicamente per quanto riguarda i fondi associativi gestiti in questo momento da Manfredi - di eseguire l'Articolo 35 dello Statuto che da delega al coordinatore di gestire i fondi residui ai fini della devoluzione ad ente associativo con simili finalità o a terzi che vantassero crediti, essendo l'associazione congelata a tempo indeterminato; a seguito di tale congelamento le persone facenti parte del direttivo rimangono nominalmente incaricate ma fattualmente svincolate da Fare Per Cambiare, salvo eventuali riprese dell'attività deliberate dal direttivo attualmente in carica.

Mangano ha affidato ad una lunga lettera le motivazioni di questa decisione, spiegando il grande impegno personale per l'associazione, i suoi ideali, i suoi valori, "credendo nell'idea di una Politica migliore e cercando sempre di ottenere il miglior risultato possibile, e di risultati ne sono arrivati, testimone ne è la città”, ma - secondo Mangano - non la pensano così  Fabrizio Manfredi, Andrea Giannino e Costanza Pizzo che hanno “rinnegato la fiducia in quanto fatto sin ora denigrando ogni azione compiuta”.

“Preso atto della situazione, del continuo boicottaggio anche verso soggetti esterni - scrive nella lettera in cui congela l'associazione - preso atto altresì della costante e destabilizzante presenza di Giannino e Pizzo (...) il direttivo nelle persone cui sopra ed a seguito dell'ennesimo e boicottato tentativo di mediazione (sempre con la presenza dei dimissionati Giannino e Pizzo) decide di "congelare" il gruppo, sospendendo Fabrizio Manfredi ed invitandolo a restituire i beni materiali ed economici facenti capo all'Associazione”.

“Ogni cosa bella - conclude Mangano - ha una fine, il progetto Fare Per Cambiare ha fatto tanto, ma per volere di qualcuno probabilmente il suo disegno totale e completo non vedrà mai la luce (...) mai dimenticherò gli amici di Roma e Palermo che con noi hanno creduto in un sogno, un sogno che cambia forse forma ma non sostanza e che proprio per esser preservato non può continuare a germogliare all'interno di un clima oramai compromesso, la mia attività e lo spirito di "Fare Per Cambiare" non si fermeranno ma anzi, ho da poco intrapreso l'avventura a tempo pieno di coordinatore del Movimento Volt nella città di Messina e parte del gruppo direttivo di Fare Per Cambiare ha deciso di rimettersi in gioco ripartendo proprio da Volt, crediamo in una città migliore e per essa ci batteremo ogni giorno, sempre più. Cambia il contenitore, libero da "mele marce", e si rafforza il contenuto grazie alla presenza di una famiglia viola nazionale ed europea, che condivide con noi visioni e principi, una famiglia che permetterà alla nostra visione di prendere corpo e dettare una netta e decisa svolta per la nostra città.

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