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La Patrimonio Spa non sarà abolita, la Previti: "Emendamento del Consiglio illegittimo"

Il vicesindaco dichiara nulla l'approvazione in aula del correttivo nel Piano di ricognizione delle società partecipate, nodo del contendere il numero di dipendenti in organico all'ente creato dall'amministrazione De Luca

La Patrimonio Spa, società partecipata creata dall'amministrazione De Luca per la gestione degli immobili comunali, non sarà liquidata. Così ritiene il vicesindaco Carlotta Previti che ha commentato la decisione presa dalla maggioranza del Consiglio comunale è illegittima. "L’emendamento presentato dai consiglieri comunali che determina la messa in liquidazione della Patrimonio Spa è illegittimo perché privo di fondamento giuridico anche alla luce degli autorevoli orientamenti della Corte dei Conti - segnala la Previti - secondo i quali le ipotesi previste dalla citata normativa per la razionalizzazione delle società partecipata sono tassative. Il consiglio avrebbe determinato la messa in liquidazione della Patrimonio SPA motivando la decisione in quanto la società sarebbe priva di dipendenti e pertanto ricorrerebbero i presupposti indicati dall’art. 20 comma 2 lettera b del TUSP. Circostanza quest’ultima non veritiera".

Entrando nel merito il vicesindo sottolinea che: "La società in realtà opera con ben n. 6 dipendenti in posizione di distacco. Tra le diverse pronunce giurisprudenziali è utile ricordare come la Corte dei Conti sez. reg.le per l’Emilia Romagna nella deliberazione n. 97 per l’anno 2021 in sede di controllo del provvedimento di ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie del comune di Ferrara rispetto ad una società del comune medesimo che si presentava un numero di dipendenti in distacco (come avviene per la Patrimonio S.P.A.) concludeva ritenendo che “(…) da un punto di vista sostanziale, l’utilizzo effettivo presso la società di risorse umane nella forma di dipendenti distaccati non sembra apparire in contrasto con la finalità del parametro legislativo espresso dalla lett. B dell’art. 20 del D.Legislativo 175/16 (TUSP) inteso ad individuare, nell’assenza di dipendenti o nell’esorbitanza del numero di amministratori rispetto ai dipendenti, un elemento di inefficienza aziendale, determinante la necessità di razionalizzazione”.

A votare l'emendamento i gruppi Consiliari Pd, Sicilia Futura, Movimento 5 stelle, Ora Messina, Lega, LiberaMe, Bramanti Sindaco, e il consigliere Tamà, correttivo inserito nella delibera sul piano annuale di ricognizione delle società partecipate. 


 

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