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La Crifò resta in Forza Italia, scintille tra sindaco e Cambiamo Messina dal Basso

Dall'entourage del deputato Luigi Genovese fanno sapere che non saranno assunti provvedimenti sulla consigliera che ha giurato "amore" politico al Cambio di Passo di De Luca staccandosi dal Gruppo. L'espulsione di Ivana Risitano dal pubblico tiene ancora banco

Più di mille voti in dote, tanti ne ha conseguiti e non è la prima elezione alle consultazioni del 2018. Giovanna Crifò, consigliera comunale di Forza Italia continuerà a far parte del Gruppo Genovese vicino al deputato regionale di Ora Sicilia. La Crifò è l'unica che staccandosi dalle indicazioni di partito ha sostenuto il Cambio di Passo del sindaco De Luca senza finire nel gruppo misto come invece fatto da Nicoletta D'Angelo. E tra Pd e Cinquestelle Libero Gioveni, Serena Giannetto e Ciccio Cipolla. La Crifò è stata tra i sedici a votare sì alla proposta di delibera del primo cittadino che in caso di bocciatura avrebbe portato a nuove elezioni. 

Dall'entourage di Genovese fanno sapere che è assolutamente escluso qualsiasi provvedimento nei confronti della Crifò e che tra l'altro il parlamentare regionale era stato informato della decisione presa dalla consigliera nonostante di mattina fosse stata trasmessa alla stampa una nota di tutti gli esponenti politici forzisti, di Ora Sicilia e Ora Messina che ribadivano la contrarietà al Cambio di Passo e l'assenza in aula alla seduta di lunedì scorso. Crifò compresa.

Nelle ultime ore resta molto accesa la polemica tra il sindaco De Luca e il movimento Cambiamo Messina dal Basso dopo l'"espulsione" dell'ex consigliera Ivana Risitano dai banchi del pubblico decisa dal presidente del Consiglio Claudio Cardile. "Può continuare ad abbaiare quanto vuole" diceva il sindaco rivolgendosi all'ex consigliera comunale di CMdB che protestava per l'atteggiamento remissivo del presidente del consiglio nei confronti degli eccessi verbali del sindaco - si legge nella nota del gruppo - nel precedente consiglio sempre il sindaco aveva dato dell'imbecille ad un cittadino che esprimeva a voce alta, e senza insultare, il suo pensiero, mentre non si contano più le situazioni, documentate dalla sua stessa pagina Facebook, in cui il sindaco insulta e tratta malamente clochard, migranti, cittadini, consiglieri comunali, avversari politici. Una escalation, insomma, di insulti sessisti, xenofobi, antidemocratici. Ci domandiamo: cosa ha fatto il presidente del consiglio, tanto decisionista nell'espellere la ex consigliera dalla tribuna, per tutelare la libera espressione e partecipazione dei cittadini nelle ultime sedute e cosa intende fare, alla luce delle registrazioni video e social che confermano gli insulti del sindaco ai cittadini, per stigmatizzare il comportamento del sindaco e vigilare sul rispetto delle regole democratiche da parte del primo cittadino? Cambiamo Messina dal Basso sta valutando la possibilità d’inviare una nota di protesta alla Prefettura, all'assessore agli enti locali, all'Anci, al ministero dell'Interno perché non si tratta di manifestazioni da derubricare ad aspetti caratteriali del sindaco, ma di espressioni di un modo d'intendere la politica ed i rapporti umani che mal si conciliano con il dettato costituzionale ed il vivere civile".

La replica di De Luca: "CMdB è solo un gruppo composto da facinorosi che ha disturbato costantemente i lavori del Consiglio comunale, rivolgendo al sindaco, al presidente del Consiglio e ai vari consigliere che manifestavano sostegno al Cambio di Passo, epiteti offensivi, tra i quali ‘buffoni’ e ‘venduti’. Ci siamo trovati in difficoltà. Quello che andava fatto da subito era di buttare fuori dall’aula tali soggetti, i quali sono ex consiglieri ed assessori della Giunta Accorinti, il cui atteggiamento è una continua e improduttiva provocazione, in merito alla mia frase – continua il primo cittadino – è stata proferita in seguito alla decisione del Presidente dell’assemblea di sospendere i lavori e buttare fuori tutti. Da questo punto di vista infatti i disturbatori erano tanti. Non mi sono quindi riferito a qualcuno nello specifico ma a quanti i quali ‘continuavano ad abbaiare’, solo per arrecare disturbo. Che si rivolgano a tutte le autorità che ritengono utili, avremo modo di dimostrare la loro mancanza di rispetto nei confronti del civico consesso. Mai si erano visti in Consiglio comunale tali individui; sono apparsi in quell’occasione solo per tentare di esercitare una sorta di pressione nei confronti di chi liberamente ha preso la responsabile decisione di sostenere il Cambio di Passo, per risolvere le criticità e i disastri ereditati da loro e dalla giunta Accorinti dalla quale provengono".

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