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Ddl Zan al Senato, slitta la panchina arcobaleno a Messina: cosa succede oggi e il rischio "ingorgo"

L'evento rinviato per motivi organizzativi mentre approda in aula il disegno di legge già approvato alla Camera sul contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità. La maggioranza Draghi resta profondamente divisa

Rinviata a Messina l’iniziativa a sostegno del ddl Zan e della comunità LGBT.

Per motivi organizzativi e per rispettare i tempi per la comunicazione alla Digos nel rispetto delle normative anticovid, l’Associazione InOltre Alternativa Progressista informa, al fine di evitare inutili assembramenti, che l’evento previsto domani a piazza Cairoli, è rinviato a martedì 20, dalle ore 16 alle 18. Nel corso dell’evento a cui parteciperanno gli assessori laura tringali e Massimiliano Mondello, la delegata dell'associazione, Ornella Spalletta, provvederà a pitturare una panchina arcobaleno sulla quale sarà allocata una targa a sostegno. 

Intanto il ddl Zan approda oggi in aula al Senato ma il destino del provvedimento approvato alla Camera sul contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità resta sempre più incerto.

Le posizioni sono cristallizzate per adesso. La maggioranza Draghi resta profondamente divisa: da un lato Leu, M5s e gran parte del Pd vogliono l'ok definitivo senza modifiche, dall'altra la Lega che vorrebbe "bloccare o quanto meno modificare" il testo come ha ribadito Matteo Salvini che oggi parteciperà alla discussione a Palazzo Madama. E Italia Viva che ha già annunciato la presentazione di emendamenti per cambiare il ddl che così com'è, sostengono i renziani, non passerà mai.

I numeri al Senato sul Ddl Zan

Al Senato i numeri a favore del provvedimento sono risicati e al voto segreto i franchi tiratori (se ne contano 6/7 nel Pd e altrettanti tra i pentastellati) potrebbero affossare definitivamente la legge. "Con un accordo la legge Zan viene approvata rapidamente al Senato in due giorni, alla Camera ci vorrà un po di tempo. Vogliamo portare a casa la legge o vogliamo fare una battaglia di principio?", ha detto il leader di Iv Matteo Renzi. "Se si vuole trovare un accordo lo si fa, se si vuole andare alla conta per fare contenti quelli che vogliono dire di avere la bandierina, tenete la bandierina, ma poi se si va sotto sapete la colpa di chi è", ha aggiunto.

Nel weekend anche l'ex capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci ha aperto a modifiche chiedendo al segretario del suo partito Enrico Letta di cambiare strategia e non dire "o legge o morte. Perché così la morte è assicurata". Per Marcucci "c'è tempo per arrivare a un compromesso" visto che prima di una settimana non ci sarà alcun voto sul ddl. 

Fratelli d'Italia presenterà una pregiudiziale di costituzionalità al ddl Zan atteso domani in aula al Senato alle 16.30. La pregiudiziale sarà firmata dal capogruppo Luca Ciriani e dal capogruppo in commissione Giustizia Alberto Balboni. 

Decisiva la conferenza dei capigruppo

Il dibattito in aula ovviamente ci sarà (è il luogo deputato perché ciò avvenga) ma poi sarà decisiva la conferenza dei capigruppo che dovrà fissare i tempi della legge e il termine per la presentazione degli emendamenti: un'impresa complessa visto che mercoledì ci sarà il voto sulla Rai, poi c'è da incardinare il decreto sostegni bis (che scade il 24 luglio) e da stabilire quando rimandare il decreto reclutamenti P.A. alla Camera. Il rischio insomma è che il ddl Zan potrebbe trovarsi nel tradizionale ingorgo parlamentare che precede la pausa estiva. In quel caso tutto rimandato a settembre.

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