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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

De Luca in campagna elettorale per la presidenza della Regione: "Con Musumeci tre anni del nulla"

Il sindaco di Messina presenta la relazione sul terzo anno del suo mandato pronto a sfidare l'attuale governatore: “Serve un progetto per riscattare la Sicilia”. A settembre la strategia complessiva che contempla anche le amministrative a Fiumedinisi e Santa Teresa di Riva

Una anteprima dei preparativi per la presidenza della Regione siciliana. E’ quella andata in scena ieri a Santa Teresa di Riva con il sindaco di Messina Cateno De Luca, da due giorni insolitamente assente dai social e sotto il tiro incrociato di giunta e presidente del Consiglio sulla questione Tari e sulla mancanza del numero legale in consiglio che non ha permesso all’Aula di esprimersi su assestamento di bilancio e misure di salvaguardia. 

Un comizio in piena regola, in vista anche del confronto di oggi, alle 10.30, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, per la conferenza stampa di presentazione della relazione sul III anno di attività del suo mandato amministrativo.
Sul sito istituzionale del Comune – Sezione Informazioni – è consultabile la relazione “III Anno di attività dell’Amministrazione del Sindaco De Luca”, composta da cinque tomi: Resoconto del Sindaco De Luca 2020/21; Resoconto Assessori 2020/21; Resoconto Partecipate 2020/21; Resoconto del Sindaco della Città metropolitana; le Omissioni ed i ritardi della Regione siciliana.

“Daremo alla stampa il programma elettorale, gli obiettivi raggiunti, con gli elementi che testimoniano, numeri alla mano, i risultati raggiunti a Messina - ha detto De Luca –  Questo ci consente di essere sereni nel guardare la tappa successiva, al novembre 2022 per le elezioni regionale che richiedono da parte mia le dimissioni e le elezioni anticipate a Messina. Una fase in cui coincideranno le elezioni a Messina, Santa Teresa e Fiumedinisi che insieme rappresentano il percorso che mi ha portato fino ad qui”.

De Luca ha spiegato di puntare alla presidenza della Regione per mandare a casa “una Regione sgarrupata che non riesce a spendere 800 milioni di euro di fondi di coesione”.

“Non riesce a spendere perchè non si sono messi d’accordo fra loro”,  ha attaccato De Luca chiamando in causa l’assessore Gaetano Armao (“numero uno ad imbrogliare i conti pubblici e i bilanci”) e il presidente della Regione (“è più impegnato sui cavalli e non sulle reti fognari, piuttosto che ad accelerare le procedure per il rilascio delle valutazioni di impatto ambientale per la salvaguardia delle coste”).

De Luca ha poi lanciato una stoccata anche sul tema burocrazia, cavallo di battaglia del presidente Musumeci che più volte ha lanciato attacchi ai suoi” lavoratori definendo “il 70 per cento dei dipendenti regionali inutili”.

“E chi è questa competenza, chi che deve togliere dal pizzo legalizzato il territorio e le imprese attraverso questa burocrazia? – ha tuonato -  Io a Messina mi sono preso la responsabilità i fare piazza pulita in un contesto in cui se sposti una mattonella devi stare attento perchè o ha un compare o un padrino. Noi abbiamo licenziato i dirigenti, li abbiamo ridotti da 23 a 8, abbiamo semplificato quelli che volgarmente si chiamano pisciatoi, perchè per mia formazione valuto quanto si produce. Con me non c’è spazio per le mediazioni politiche se uno è asino volante non può continuare a volare sulle spalle della gente. Questi gli elementi di base di De Luca candidato alla presidenza della Regione siciliana”.

La strategia complessiva resta però da definire a settembre quando, ha anticipato il sindaco, ci sarà l’incontro con il sindaco di Santa Teresa di Riva e deputato Danilo Lo Giudice (“non sappiamo ancora quale sarà il suo ruolo in questa partita”).

“Stabiliremo presto il percorso”,  ha detto De Luca accennando agli imminenti incontri a Pedara con Barbagallo, segretario regionale del Pd, e a Licata con il sottosegretario del M5Stelle, Gianfranco Cancelleri. “Dialoghiamo con tutti – ha chiarito il sindaco – perchè quando tracceremo il percorso voglio avere il quadro chiaro. Poi, chi si converte sulla via di Damasco ben venga, altrimenti amen”.

Poi l'attacco diretto a Musumeci ("tre anni e mezzo del nulla”). “Trovatemi una sola riforma fatto da questo governo - ha detto De Luca - cosa ha fatto Musumeci? mi volete dire una riforma che porta il suo nome? Ha modificato il regime degli appalti? Ha modificato il regime delle cocessioni demaniali, la riforma dei rifiuti? No, ha continuano ad ingrassare i privati non spendendo i soldi pubblici per realizzare gli impianti. Ora serve un progetto per riscattare la Sicilia”.

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