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De Luca spiega come "vuole cambiare passo" e invoca maggioranza in aula: "Altrimenti mi dimetto"

Il sindaco ha illustrato le 102 delibere contenenti nel documento da sottoporre al consiglio comunale. Il futuro di Messina step by step e la richiesta di una cabina di regia. "Ognuno sia responsabile, il voto non è un terno a lotto"

"O ti mangi questa minestra o mi butto dalla finestra". Parafrasando e parzialmente modificando un antico detto si ha chiara la situazione da dentro o fuori posta dal sindaco Cateno De Luca.

Il primo cittadino stringe i tempi sul "Cambio di passo" e attende le decisioni del consiglio comunale prima di capire se ci saranno le condizioni per proseguire il suo lavoro a Palazzo Zanca o fare un passo indietro ritornando a nuove elezioni.

In poche parole l'aula dovrà dare l'ok ad un documento programmatico contenente 102 delibere che l'amministrazione intende portare al voto di ogni gruppo politico. 

Il futuro di Messina, mese per mese, con atti che, come sottolineato dallo stesso De Luca questa mattina, "solo un pazzo non approverebbe".

Dalla modifica del regolamento del consiglio comunale ai bilanci previsionali di Arisme e Messina Social City, passanto per il consutivo 2019 del Comune e per il Piano Generale Traffico Urbano fino al Piano Regolatore Generale.

Tante carne al fuoco in questo 2020 che secondo il sindaco permetterà di occuparsi della vera programmazione per il futuro della città. 

La cabina di regia

Ma tutto in aula deve filare liscio. Per questo De Luca pensa a una cabina di regia formata dai singoli gruppi consiliari che ogni settimana possa analizzare le attività delle commissioni e dello stesso consiglio. Un percorso condiviso con la giunta che possa favorire il dibattito in aula. 

In poche parole il sindaco vuole evitare brutte sorprese o manovre politiche dell'ultim'ora che possono mettere a rischio la delibera di turno. "Ci sono stati troppi incidenti di percorso - ha spiegato De Luca - e il culmine si è avuto con la vicenda Atm. Non c'è una maggioranza e neanche una minoranza e troppe volte le singole astensioni hanno influenzato il voto".

Il sindaco chiede una maggioranza. Questo l'obiettivo finale a fronte di una articolata proposta che il consiglio sarà a chiamato a giudicare, modificare e infine votare. Tutto utile, secondo i programmi a uscire dal predissesto entro il 2022 e portare avanti il "Salva Messina".

Ma se l'aula dovesse dire no, De Luca conferma: "Mi dimetterei, non ci sarebbero le condizioni per andare avanti".

Lotta ai "comportamenti ostruzionistici"

La giunta proverà anche a modificare il regolamento consiliare. "Il voto d'astensione - ha spiegato De Luca - non dovrà essere equiparato alla contrarietà del singolo consigliere. Ognuno deve prendersi la responsabilità facendo mettere a verbale anche quando decide di andare via".

De Luca accusa parte dell'aula di comportamenti poco corretti, ma non cita mai i nomi rimandando a una serie di dati ricavati da mesi di controlli incrociati. "Ogni consigliere sarà valutato dai numeri. C'è chi rimane in consiglio per poche ore, chi segue tutti i lavori. Altri aspettano i 40 minuti necessarti a far maturare il gettone di presenza o l'onere riflesso e poi sparire. Il numero legale a volte cade e tutto si blocca. Chiedo modifiche finalizzate ad evitare queste e altre abitudini. Il voto di una delibera non può più essere un terno a lotto".

I sedici "yes man"

Il sindaco conta già su almeno 16 consiglieri pronti a dire si al suo "cambio di passo". Un dato che è riuscito ad estrapolare dopo una serie di incontri e confronti con ogni singolo esponente. "Mi aspetto proposte concrete - ha precisato - ognuno può decidere ciò che crede e chiedere emendamenti. Ma parto dal principio che tutto il programma sia composto per la maggioranza da atti che solo un pazzo non approverebbe".

La sintesi di De Luca: "Sedici consiglieri a favore e solo il gruppo Genovese vuole le elezioni"

Il verdetto in aula dipende da tante variabili e potrebbe essere influenzato dalle spaccature interne nei partiti. In casa Pd si lavora a un documento con Libera Me e potrebbero essere voti pesanti. In casa 5 Stellle è già emersa la volontà di Serena Giannetto che ha detto si al sindaco opponendosi alla visione politica dell Movimento

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