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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Colpo di scena a Palazzo Zanca, De Luca strappa le dimissioni: "Si apre nuova fase"

Nonostante i ripetuti annunci, il clamoroso dietrofont del primo cittadino che resta alla guida di Messina. Scongiurato il rischio nuove elezioni. Definitiva rottura con il consiglio comunale

Tanto rumore per nulla. Il sindaco Cateno De Luca non si è dimesso, nonostante i ripetuti annunci e le parole di commiato da lui stesso pronunciante fino a alla fine. Un dietrofront che suona come ennesimo colpo di scena in una storia politica sempre più somigliante a una soap opera. De Luca, ha tenuto con il fiato sospeso un'intera città, con una lunghissima diretta Facebook, iniziata posizionando sulla scrivania una bottiglia di spumante e dei calici con i nomi di Musumeci, Razza, deputati regionali e nazionali e una non meglio precisata "parte della città". Poi un lungo resoconto di tutti i passaggi salienti di quasi tre anni di mandato da lui stesso interrotto bruscamente. Dalla minoranza in Consiglio, al "Salva Messina" e "Cambio di passo", passando per gli scontri con il governo nazionale su risanamento e palagiustizia bis, fino ad arrivare alla pandemia e al capitolo Asp.

"Il problema tecnico" e la revoca delle dimissioni

Alle 22.25 la diretta si interrompe. A causa di un "problema tecnico" De Luca dà appuntamento alle 23, una mezz'ora di pausa che, secondo indiscrezioni, forse gli è stata utile per ultimare la lettera di revoca delle dimissioni. Si riprende con le note  dei Queen. La potente voce di Freddy Mercury risveglia i messinesi rimasti tutta la serata davanti al pc e canta le profetiche parole "Show must go on". Nel frattempo la stampa presente, insieme ad assessori e consiglieri, è stata invitata a lasciare il palazzo.

Poi diventa finalmente protagonista la bottiglia di spumante, stappata da De Luca. "Ecco chi brinda alle mie dimissioni - ha detto -  Musumeci ha un commissario da mandare a Messina per sfasciare tutto quello che ho fatto, posticipando le elezioni al 2022. C'è anche l'assessore Ruggero Razza che ha lavorato molto e male e ovviamente è felice, i deputati regionali secondo cui De Luca deve andare via perchè non dà loro conto. Altro brindisi dedicato a una parte della città, ma non al consiglio comunale che se voleva poteva staccare la spina non votando i bilanci o presentando mozione di sfiducia. Ma dopo la votazione di ieri sulla mozione Pergolizzi, io per loro non sono comunque più sindaco".

De Luca ha poi fatto un riferimento alla lettera con cui il procuratore Maurizio De Lucia ha accusato la polizia municipale di aver agito in totale e non consentita autonomia. "La lettera di De Lucia arrivata dopo che ho chiesto nominativi dei messinesi andati a sciare in Trentino all'inizio della pandemia. Io ho avuto il fiato sul collo, guai se facevo i nomi. Le indagini sono state trasferite alla procura di Reggio Calabria per incompatibilità con il tribunale di Messina. Vuol dire che tra gli sciatori c'erano magistrati? Io non ho neanche guardato l'elenco, ma non accetto di essere schiaffeggiato per una presunta violazione di legge commessa dalla polizia municipale solo per aver preso i nominativi, confrontandoli con l'Asp,  prima di trasmettere tutto in procura". 

"Si apre una nuova fase"

A pochi minuti dalla mezzanotte, De Luca comunica quindi la volontà di rimanere fermamente alla guida di Palazzo Zanca. "Si apre una nuova fase, io le mani sulla città a Musumeci non le faccio mettere, ma ho chiuso anche con il consiglio comunale. Presenterò esposto contro il presidente Cardile per violazione del regolamento. Non enterò più in consiglio comunale.  Ma io la città la devo portare fuori, ho preso un impegno con i messinesi".

E questa volta è lui a bere lo spumante, dedicando i brindisi a tutti i suoi nemici politici con cui evidentemente dovrà avere ancora a che fare.

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