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Palagiustizia bis in via La Farina, la versione di De Luca

Il primo cittadino e l'assessore ai Lavori Pubblici Mondello replicano all'interrogazione della Cinquestelle Grazia D'Angelo. Per l'attuale vertice dell'amministrazione il progetto al parcheggio La Farina non è stato cestinato

Cateno De Luca crede ancora nel suo progetto di collocare il secondo Palazzo di Giustizia al parcheggio di via La Farina. Il sindaco ha voluto replicare alle notizie rese dall'interrogazione della senatrice Grazia D'Angelo e sostiene di non aver ricevuto comunicazioni ufficiali rispetto al Tavolo tecnico sull'ex ospedale Militare. "Voglio ribadire che non può esserci senatore o deputato nazionale che si intrometta in procedimenti amministrativi, anzi le intromissioni sono gravi e se ci sono affermazioni che portano ad uno sviamento del procedimento - dichiara De Luca - tutelerò nelle sedi opportune anche questo aspetto, perché mi sono stancato di essere tenuto al guinzaglio da personaggi in cerca d’autore che calpestano le Istituzioni e soprattutto non rispettano la legge nell’interlocuzione tra le Istituzioni”.

Il sindaco De Luca e il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Mondello proseguono, sottolineando che: “Lo scorso venerdì 3 maggio il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi ha convocato un Tavolo tecnico in Prefettura per risolvere l’annosa questione del reperimento di spazi per gli uffici giudiziari. Sulla scorta di una sollecitazione da parte del presidente della Corte di Appello e del Procuratore generale che lamentano una carenza cronica di locali e che l’attuale situazione logistica del Tribunale versa in condizioni non ottimali sia sotto i profili funzionali che di sicurezza, a margine della riunione è emersa la questione legata alla costruzione del nuovo Palagiustizia. Al confronto erano presenti tutte le parti coinvolte territorialmente, l’Agenzia del Demanio con il direttore ed il responsabile Giusto Santoro, le Forze Armate, Marina Militare, Esercito e Carabinieri, ed altre autorità non direttamente coinvolte nel procedimento di realizzazione del nuovo Palagiustizia. Il direttore generale dell’Agenzia del Demanio ha relazionato sullo stato dell’arte della progettazione della struttura giudiziaria individuata all’Ospedale militare di viale Europa. Nel corso dell’incontro è emersa la posizione del presidente della Corte di Appello e del procuratore della Repubblica, che ritengono indispensabile e determinante il risultato della costruzione del nuovo Palagiustizia e non le dinamiche politiche che vi ruotano attorno e dalle quali non hanno alcuna volontà a farsi coinvolgere".

De Luca e Mondello evidenziano che il progetto è ancora in una fase preliminare; i fondi previsti, 17 milioni di euro, in parte sono stati stornati per la realizzazione dell’Ospedale militare, la cui spesa da 3 milioni è aumentata a 5, sono insufficienti per il completamento dell’opera che in quanto tale è stata in qualche misura decisa direttamente da Roma senza nessuna condivisione locale. In una nota inviata lo scorso luglio si legge che i locali dell’Ospedale militare risalgono agli anni Trenta e che sono vincolati dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali e necessitano dell’adeguamento sismico con aggravamento di costi da sostenere certamente non in linea con la cifra già stanziata e che comunque il nuovo Palagiustizia avrebbe avuto tempi di realizzazione molto lunghi previsti in circa dieci anni; che i lavori potranno essere avviati soltanto dopo la realizzazione del nuovo Ospedale militare nella zona di Gazzi e che lo stesso doveva risultare già collaudato in tutte le sue parti presupponendo due lunghi processi legati fra loro. 

Il progetto del Comune è stato trasmesso nell'ottobre 2018 ai ministeri di Giustizia e della Difesa, all’Agenzia del Demanio, alla Corte di Appello di Messina e alla Procura Generale della Repubblica di Messina. Secondo De Luca e Mondello dopo una serie di interlocuzioni  con i responsabili del Ministero si è arrivati ad una prima conclusione che prevedeva il via libera da parte del Ministero sulla percorribilità dell’ipotesi progettuale avanzata dal Comune di Messina.

"Abbiamo ripetutamente contattato il responsabile tecnico del ministero architetto Scarcella che ha richiesto i dati per potere verificare il progetto in maniera compiuta soprattutto sotto il profilo dimensionale e di sicurezza; il numero di addetti da dovere impiegare nel nuovo Palagiustizia e le funzioni che dovrebbero essere trasferite dalla sede principale a quella satellite. Il Comune di Messina, con nota del 22 marzo scorso, chiedeva i dati alla Conferenza permanente del Tribunale di Messina. A tutt’oggi questi non sono pervenuti ma attraverso interlocuzioni per le vie brevi sappiamo che si sono attivati per predisporre la documentazione richiesta per completare l’iter in corso" - concludono De Luca e Mondello.

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