De Luca si dimette: "Non ho tempo da perdere con gli sciacqualattughe", slitta l'elezione del presidente
L'ex sindaco non è più consigliere comunale. In attesa della surroga, lavori sospesi per l'elezione del nuovo ufficio di presidenza. Le reazioni
Annunciate ieri e depositate oggi. Le dimissioni da consigliere comunale di Cateno De Luca costringono a rinviare la seduta del consiglio comunale chiamato ad eleggere il nuovo presidente su cui ieri il sindaco Federico Basile ha visto frantumarsi la sua maggioranza con il candidato Nello Pergolizzi che si è fermato a 15 voti.
La seduta è stata sospesa perché mancando un componente al plenum occorre attendere la sostituzione con il primo dei non eletti, così come prevede il regolamento. Al suo posto farà ingresso il primo dei non eletti Salvatore Caruso.
De Luca ha motivato le dimissioni con l’opportunità di dimettersi in vista della candidatura a sindaco di Taormina. “Tanto – ha spiegato nei suoi canali social - la questione della presidenza non si sbloccherà presto”.
Secondo De Luca anche il candidato dell’opposizione Mirko Cantello è stato già “bruciato” così come il tentativo di dirottare i voti su un candidato del Pd che con i suoi due voti si è posto come ago della bilancia ed è in atto la volontà di trovare la quadra sul nome di Maurizio Croce.
“L’importante è dare una spallata a De Luca – ha tuonato l’ex sindaco - Ora seguirà una fase dove questa storia si trascinerà per settimane. E voi pensate che io posso mettermi appresso a certi sciacqualattughe? Ho aspettano anche le risultanze di tutte le vostre sedute spiritiche… non vi siete messi d’accordo. Io ho tante cose da fare. Ed ecco perché io a questo quadro non posso partecipare”.
Una esperienza conclusa quella di De Luca a Messina dunque. Che registra già le prime reazioni.
“Sono la dimostrazione di quanto sia ormai debole politicamente, avendo costruito le sue vittorie elettorali non su valori ma su promesse di incarichi – si legge nella nota di Palmira Mancuso della direzione nazionale di più Europa. È chiaro che questo scontenta in primis i "suoi" che non governa più, tanto da costringerlo a fare come i bambini che quando perdono si portano via il pallone dal campo. Ma Palazzo Zanca non può essere il "passatempo" di nessuno, perché la città ha bisogno di riacquistare credibilità istituzionale. E la mancanza di democrazia è una triste eredità della scuola deluchiana, di cui il sindaco Basile tiene le fila. Un grande bluff di cui tutti noi cittadini paghiamo le conseguenze, dagli scellerati aumenti delle tasse comunali ai cantieri disseminati irrazionalmente nelle principali arterie cittadine".
Intanto slitta di qualche giorno dunque la seduta per eleggere il nuovo presidente. Per la prossima votazione non è più richiesta la maggioranza qualificata (17 su 32) ma verrà eletto chi prenderà la maggioranza dei presenti.