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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Conte Bis, i messinesi D'Uva, Navarra e D'Arrigo tra i papabili mentre Luigi Genovese non "dimentica"

Nelle ultime ore si fanno i nomi del capogruppo alla Camera, dell'ex rettore e del già direttore dell'Agenzia nazionale giovani tra i papabili al nuovo governo frutto del patto Cinquestelle-Pd. Il deputato di Ora Sicilia accusa il movimento

Conte Bis in dirittura d'arrivo ed è toto nomi anche a Messina. "Tutto è possibile" - ha affermato il deputato regionale Antonio De Luca a chi chiedeva questa mattina se il capogruppo alla Camera dei Cinquestelle Francesco D'Uva ricoprirà con un incarico un ruolo nel governo che in queste ore il premier incaricato Giuseppe Conte sta per formare grazie all'accordo con il partito democratico. "I Cinquestelle nell'assegnazione della presidenza all'Autorità portuale dello Stretto a un milanese non hanno creato problemi di natura geografica, tutt'altro, noi crediamo a competenze e programmi" - ha concluso De Luca. Su D'Uva, da Roma, non c'è nulla di ufficiale o ufficioso mentre il suo nome gira con insistenza come possibile new-entry nel Conte bis. Nel governo Cinquestelle-Lega Messina era rappresentata dal sottosegretario all'Economia Alessio Villarosa. 

Nel partito democratico i sussurri portano all'ex rettore Pietro Navarra come ministro e al già direttore di Agenzia nazionale giovani, Giacomo D'Arrigo, renziano della prima ora, come sottosegretario. 

Sull'accordo nazionale Cinquestelle-Pd il deputato regionale di Ora Sicilia, il messinese Luigi Genovese, non le ha mandate a dire al movimento di Luigi Di Maio: "Non dimentico i vostri attacchi, le vostre lezioncine di morale, i vostri consigli non richiesti. Non dimentico l’articolo di Beppe Grillo che mi definiva “inquietante” perché io non potevo permettermi di parlare di fondi europei. Non dimentico gli attacchi in tv di quella deputata che si presentava come una donna pura e immacolata. Ha provato a darmi lezioni di etica e di onestà in diretta nazionale. Ma poi la cronaca ha sparigliato le carte. Ci ha insegnato che la sua non era etica: era demagogia. Lei che con una mano scagliava freccette contro me e con l’altra ritirava i bonifici delle famose “restituzioni”. Lei o chi per lei. Non dimentico la lettera del vostro europarlamentare che mi invitava a ritirarmi e a ribellarmi. Che sosteneva che i miei voti facessero comodo a quello che poi sarebbe diventato presidente della nostra Regione. Comodo, diceva. Ricordo quella frase: “Per Nello il voto non olet, non ha odore, non puzza”. Come i vostri accordi, che sono frutto di una linea politica cristallina: accettare qualsiasi compromesso pur di restare al potere. Ma tutto ciò non puzza, vero? Tradire i principi che hanno contraddistinto la vostra propaganda è lecito.

Com'è lecito stringere un patto di sangue con il Pd, che per voi era il partito da scacciare come il demonio. Ma a voi è tutto concesso. Fa sempre comodo fingere di dimenticare per un tornaconto, no? Ma io ho registrato tutto - ha concluso sui social il figlio dell'ex sindaco - e anche gli italiani che hanno buona memoria e lucidità di pensiero. Le vostre parole erano sempre le stesse: cambiamento, coraggio, discontinuità. Parole che il vento si è già portato via. Parole che io non dimentico".

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