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Elezioni, faccia a faccia con Sturniolo: "Siamo gli unici dai contenuti innovativi"

Il candidato di Messina in Comune in caso di vittoria intende convocare con urgenza Consiglio e forze politiche e sociali. I primi programmi dell'attivista passato dall'emozionante incontro con gli studenti dell'Albino Luciani alle litigate con esponenti del suo gruppo...

Professione bibliotecario, classe 1961, da sempre attivista nei movimenti, Luigi Sturniolo si propone come il candidato della “vera” Sinistra con il simbolo e la lista "Messina in Comune". Al suo fianco da Rifondazione Comunista, che ha dato un apporto fondamentale anche per la stesura del programma, a Potere al Popolo e partito dei comunisti italiani, al movimento regionale Antudo ma anche il mondo civico con una serie di movimenti, compresa Azione Civile dell’ex magistrato Antonio Ingroia. No Ponte e contro il riarmo, nel suo bagaglio politico c’è l’esperienza accanto al sindaco Renato Accorinti fino alla presa di distanza e alle dimissioni da consigliere contestando al pacifista di essersi mosso nel solco delle passate amministrazioni deludendo le aspettative in particolare sul piano di Riequilibrio e la gestione dei conti comunali. 

Cosa l’ha spinta a candidarsi?

"Le idee della mia parte politica che altrimenti non sarebbero state rappresentate in queste elezioni amministrative, abbiamo coperto uno spazio ma non solo, abbiamo l'ambizione di aver introdotto dei contenuti creativi e realmente innovativi per Messina rispetto a tutti gli altri candidati e le forze politiche in campo".

Tre iniziative da fare nei primi 100 giorni e in sintesi il suo programma elettorale?

"I nostri primi programmi sono tutti collegati tra loro, intanto convocare immediatamente una seduta urgente di Consiglio comunale aperta a tutte le forze politiche, sociali, imprenditoriali e associative per discutere di progetti e fondi del Pnrr da utilizzare e come; confrontarsi sulle opere da realizzare per giungere a una sintesi su cosa fare attraverso una forma partecipativa sulla gestione dei fondi in bilancio comunale; subito dopo occorre incontrarsi con tutti i sindaci siciliani interessati per aprire una grande vertenza nazionale su come risolvere definitivamente il deficit delle amministrazioni comunali che non permette di governare". 

Mobilità: l’ex amministrazione ha gettato le basi del nuovo piano generale del traffico con Ztl e parcheggi di interscambio. E’ d’accordo con queste modifiche o cosa vorrebbe “aggiustare”?

"Le nostre idee su questo punto sono molto chiare: noi siamo per le pedonalizzazioni e per l'uso massiccio del trasporto pubblico al posto delle auto. Messina è una città che per fortuna si estende in lunghezza e questo programma attraverso il potenziamento della flotta pubblica non sarà oltremodo complicato da mettere in piedi".

Periferie, luoghi di aggregazione e lotta al disagio sociale. L’allarme in città su questi temi è crescente. Dalle parole come si passa ai fatti?

"Noi di Messina in Comune abbiamo scelto per evitare speculazioni politico elettorali di non passeggiare nelle zone periferiche soltanto per mera ricerca del consenso, in determinati punti a scanso di polemiche la nostra presenza era già insediata da anni. La parola chiave si chiama autogoverno che è una declinazione della gestione dei beni comuni di qualche anno fa e che intendiamo seriamente concretizzare e non solo a parole. L'autogoverno vuol dire spazi pubblici in ogni zona dove i cittadini possano riscoprire il valore dell'aggregazione e delle attività di politica e partecipazione". 

Nell’ipotesi ballottaggio, con chi potrebbe allearsi o sostenere?

"Di questo non abbiamo parlato, il mio gruppo non si è mai posto questa domanda, non pensiamo proprio a questo e non c'interessa. Chiaro che se dovesse verificarsi andremo a ragionare sulla via politica da prendere". 

La campagna elettorale si sta per chiudere. Quale il momento più emozionante e se c’è qualcosa che non rifarebbe?

"Il momento più emozionante è stato l'incontro al Palacultura con gli studenti durante il confronto con tutti i candidati sindaco, quando due bambine dell'Albino Luciani ci hanno interrogato con le loro domande di cambiamento e hanno esposto i loro disegni non sapevo cosa rispondere, ero un blocco di marmo. Non rifarei invece alcune litigate con appartenenti del mio gruppo e di questo intendo scusarmi pubblicamente attraverso questa intervista, non lo meritavano per l'impegno che hanno messo in questa campagna elettorale". 

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